Presentati i risultati di tre anni del progetto realizzato in Toscana rivolto a bambini e bambine dal nido alla scuola primaria

Un effetto positivo su abilità motorie, capacità di risolvere problemi interni a situazioni sociali e comprensione verbale. Sono stati diffusi i risultati dell’attività di tre anni di ‘Leggere: forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza’, politica educativa della Regione Toscana, in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia (coordinamento scientifico), Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura).

Il campione studiato era composto da oltre 2.000 bambini e bambine da 0 a 3 anni, circa 740 da 3 a 6 anni e più di 2.500 della scuola primaria (oltre a 1.613 studenti di scuole secondarie di I e II grado). L’analisi è stata effettuata dal gruppo di ricerca guidato da Federico Batini, docente dell’Università degli studi di Perugia e responsabile scientifico di ‘Leggere: forte!’, attraverso la somministrazione di test specifici ai bambini cui è stato letto e a gruppi di controllo non esposti alla lettura, confrontando gli esiti degli oltre 13.300 test effettuati nei due gruppi prima e dopo il periodo di lettura.

Nella fascia di età al nido è stato segnalato un aumento fino al 29,7% della capacità di controllare la motricità globale, la coordinazione e le abilità manipolatorie; nei bambini e bambine alla scuola dell’infanzia un aumento dell’82% della capacità di risolvere problemi interni a situazioni sociali; infine, nella scuola primaria viene riportato un miglioramento del 14,3% dell’Indice di Comprensione Verbale (ICV).

“I risultati che abbiamo presentato hanno, indubbiamente, una rilevanza scientifica. Contribuiscono a incrementare e chiarire le tipologie di effetti prodotti dalla lettura ad alta voce, a comprendere che questi effetti si possono produrre in tutto il percorso scolare e ad assegnare uno statuto speciale alla didattica della lettura ad alta voce di un adulto per i più piccoli o i più giovani nell’intero sistema educativo e di istruzione. Più importante di questa è, tuttavia, una rilevanza che definirei di tipo civile. Abbiamo potuto osservare dal nido e dai servizi per la prima infanzia sino alle scuole secondarie di secondo grado guadagni importanti di tipo linguistico, sulle abilità di comprensione, sulle abilità cognitive di base, sulla capacità di riconoscere e gestire le emozioni, sulla disposizione nei confronti degli altri e persino nelle abilità motorie”, afferma Federico Batini, e sottolinea concludendo: “Questo tipo di vantaggi migliorano il percorso scolastico e la vita tout court, sono, come ho avuto modo di dire altre volte… un contributo forse decisivo in direzione di una democrazia cognitiva. Le sezioni e i gruppi classe che hanno aderito a Leggere: forte!, specie quando i loro insegnanti hanno seguito il metodo di lettura ad alta voce proposto (improntato alla quotidianità della pratica, all’intensità delle sessioni di lettura, alla progressività di tempi e testi, alla bibliovarietà delle scelte, alla centratura sugli studenti, al coinvolgimento di tutti gli insegnanti, all’utilizzo di pratiche di socializzazione aperte e rispettose) hanno mostrato crescite sorprendenti in tutte queste dimensioni, ancora più sorprendenti se confrontati con quelle dei loro coetanei che non hanno potuto giovarsi della lettura quotidiana di un adulto. Questi dati ci parlano di una Toscana migliore declinata al futuro, ci parlano della possibilità per un numero sempre maggiore di bambine e bambini, di ragazzi e ragazze di raggiungere il successo formativo. Questi dati ci impegnano, noi adulti per primi, a proseguire con impegno perché sia possibile costruire quel futuro che oggi abbiamo cominciato a intravedere”.