Uno studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù mostra un nesso causale e specifico del virus di Epstein-Barr nello sviluppo della sclerosi multipla in età pediatrica

Confermato il legame tra la mononucleosi e la sclerosi multipla in bambini e ragazzi. A parlarne uno studio condotto da clinici e ricercatori dell’Unità di Neurologia dello sviluppo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha evidenziato una correlazione specifica tra infezione da virus di Epstein-Barr e insorgenza della malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso.

La relazione tra virus della mononucleosi infettiva e sclerosi multipla, documentata negli adulti, era finora meno evidente nei casi con un esordio di quest’ultima prima dei 18 anni. Questo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Neurology, è durato due anni e ha considerato un campione composto da 219 pazienti tra i 6 e i 17 anni (con una età media 12 anni), dei quali 57 avevano la sclerosi multipla. Sono stati ricercati nel sangue gli anticorpi specifici contro il virus di Epstein-Barr: tutti i partecipanti (100%) con sclerosi multipla erano positivi al virus, contratto spesso in modo asintomatico.

Il dato sui pazienti con sclerosi multipla è stato confrontato con due gruppi di controllo (162 pazienti): bambini con malattie autoimmuni non neurologiche o con cefalea primaria, considerati immunologicamente sani. Viene riportato che il 59% mostrava segni di un’infezione pregressa da virus di Epstein-Barr (EBV) e la differenza, statisticamente significativa, ha rafforzato l’ipotesi di una connessione diretta tra le due malattie.

“Mentre la relazione tra infezione da EBV e insorgenza della sclerosi multipla in età adulta è accettata dalla comunità scientifica, la sua importanza per i casi ad esordio prima dei 18 anni appariva piuttosto dubbia. I nostri risultati, invece, confermano che si tratta di un fattore di rischio fondamentale anche nel bambino e nell’adolescente”, dice Gabriele Monte, primo firmatario dello studio.

Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello Sviluppo del Bambino Gesù e coordinatore della ricerca, conclude: “Comprendere le cause della sclerosi multipla è fondamentale per poter sviluppare trattamenti mirati e strategie di prevenzione efficaci. Il nostro studio supporta la possibilità che un vaccino contro il virus che scatena la mononucleosi possa avere un impatto significativo sulla riduzione dell’incidenza della sclerosi multipla nei più giovani”.

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