Marcatori identificabili in epoca neonatale coinvolti nella reazione autoimmune responsabile dell’insorgenza del diabete di tipo 1: questa la scoperta di un gruppo di ricercatori italiani dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Lo studio, pubblicato di recente da Nature Nutrition and Diabetes, apre la possibilità di intervenire in futuro su questi marcatori identificati precocemente, per prevenire lo sviluppo della malattia.
«In letteratura erano già presenti evidenze del fatto che il profilo degli screening di bambini con diabete potesse essere diverso da quello di soggetti sani − spiega Sonia Toni, direttore del Centro regionale di riferimento di diabetologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Meyer. − Tra i numerosi pazienti del nostro centro, abbiamo individuato 50 piccoli diabetici, nati dopo il 2005. Da questa data, infatti, nel nostro ospedale viene effettuato uno screening neonatale allargato: confrontando il profilo dello screening dei bambini che hanno sviluppato la malattia, con quello di 4 bambini sani per ciascun paziente, nati nello stesso giorno, per un totale di 200 casi di controllo, è emerso come i dati dei piccoli diabetici mostrino valori significativamente più bassi delle carnitine. Da questa osservazione si è ipotizzato un ruolo patogenetico nei confronti dello sviluppo di malattie autoimmuni». E continua: «Bassi livelli di carnitina impediscono la distruzione dei linfociti T autoreattivi a livello del timo, reazione che avviene soprattutto nelle prime settimane di vita. La permanenza di questi linfociti T nel tempo innesca la reazione autoimmune che andrà a distruggere le beta-cellule del pancreas. Da aggiungere che i bambini oggetto dello studio, presentano anche un’alta incidenza di celiachia». La possibilità di predire alla nascita chi svilupperà la patologia diabetica apre la strada alla progettazione di trial clinici che, mediante la supplementazione della sostanza carente dovrebbe impedire l’insorgenza del diabete di tipo 1, con un risultato di prevenzione primaria della malattia.
Oltre a Sonia Toni, hanno partecipato allo studio, Giancarlo la Marca, direttore del Laboratorio screening neonatale allargato, Sabrina Malvagia e Barbara Piccini dell’Ospedale Meyer, Gian Franco Bottazzo e Vincenzo Di Ciommo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
sono PLS e ho diversi pazienti celiaci e diabetici contemporaneamente o celiaci e con tiroidite auto immune . Sarebbe bello prevenire queste patologie così impegnative per tutti !