La riforma della specialità in pediatria

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Nurse at the hospitalDubbi e richieste di chiarimenti per gli specializzandi in pediatria rispetto alle scadenze per il passaggio al nuovo ordinamento, se iscritti dal primo al terzo anno di corso. L’Osservatorio nazionale specializzandi pediatria (ONSP), date le diverse interpretazioni sulle possibili scadenze, invita a fare riferimento direttamente alle segreterie delle proprie scuole di specializzazione, per avere maggiori chiarimenti su tempi e modi. Nel frattempo vengono ricordate le principali novità nel cambiamento della specializzazione in pediatria, che pur rimanendo di 5 anni, prevede, in accordo con gli standard dell’European Board of Paediatrics, i primi tre anni su un curriculum pediatrico di base seguiti da due anni su una formazione specifica, in cure primarie (pediatra di famiglia), secondarie (pediatra ospedaliero) o specialità pediatriche (branche specialistiche). Un’altra novità riguarda il Supplemento al Diploma rilasciato dall’Università, dato insieme con il diploma di specializzazione, che documenta il percorso formativo svolto e le competenze professionali acquisite. L’ONSP specifica che al momento (non si possono fare previsioni sul futuro) non vi sono differenze di titolo in termini concorsuali, e quindi come punteggio resterebbero uguali i diplomi ottenuti con il vecchio e nuovo ordinamento. Anche chi non sceglie il nuovo ordinamento potrebbe ottenere tale Supplemento, che era stato normato anche nel vecchio ordinamento, ma che, in base alle normative precedenti, non è fornito obbligatoriamente dalla Scuola e dipende dai regolamenti dell’Ateneo presenti quando è stata introdotta la riforma precedente. Il consiglio dell’ONSP rimane ancora una volta un confronto presso i propri Direttori o Consigli di Scuola.