Medicina narrativa e medicina di precisione: due approcci che possono sembrare distanti ma che si incontrano nella visione del paziente, che appare considerato sia nella sua individualità sia nella sua centralità. Il confronto fra queste due medicine ha trovato spazio il 18 e il 19 febbraio in un convegno organizzato presso l’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze dal titolo “Un nuovo umanesimo scientifico”, con la partecipazione di esperti e relatori nazionali e internazionali. «Da sempre la medicina vive una dicotomia tra le sue anime: tecnicismo e umanesimo ‒ ha spiegato Gianpaolo Donzelli, ideatore del convegno, ordinario di Pediatria dell’ospedale fiorentino e presidente della Fondazione Meyer. ‒Oggi queste dimensioni sono in qualche modo costrette a incontrarsi perché un’evidenza scientifica dimostra che questa visione olistica del paziente è necessaria per garantire una cura migliore». Se da un lato infatti c’è la ricerca sulle caratteristiche genetiche di gruppi e individui, per una terapia medica che sia adattata al singolo paziente, dall’altro ogni persona è diversa, con sue esperienze, paure, abitudini e valori che hanno una influenza sul quadro, su come viene vissuta la malattia. Il convegno si concentra sulla convergenza della medicina narrativa e della medicina di precisione nella visione del paziente, nella convinzione del grande interesse per la medicina contemporanea del dialogo tra questi due approcci.