Divezzamento e allergia alimentare

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 Celiachia e svezzamento

L’introduzione di glutine nella dieta del lattante è stato per molti anni consigliato attorno ai 6 mesi di vita e, possibilmente, durante il periodo di allattamento materno per ridurre il rischio di celiachia. Due studi recenti multicentrici italiani ed europei hanno dimostrato come, nei pazienti a rischio (per HLA e per familiarità di primo grado) di celiachia, né la ritardata introduzione di glutine né l’introduzione di questo in scarsa quantità e in contemporanea con la prosecuzione dell’allattamento materno, siano protettivi per la manifestazione di celiachia a medio termine (3 e 5 anni). La ritardata introduzione di glutine è risultata solamente associata a una ritardata insorgenza di celiachia ma non a una minor prevalenza di patologia.

 Svezzamento e FPIES

Nel periodo di introduzione dell’alimentazione complementare può (raramente) manifestarsi la sindrome da enterocolite allergica indotta da proteine alimentari (Food protein induced enterocolitis sindrome o FPIES). Questa si associa a vomito ripetuto incoercibile con pallore, possibile letargia, acidosi metabolica e shock ipovolemico che insorgono tra 2 e 4 ore dall’assunzione di nuovi alimenti, con evidenza di leucocitosi (senza aumento di PCR) e possibili scariche diarroiche con sangue, ma senza la presenza (nel 90% dei casi) di aumentate IgE specifiche. La FPIES può essere scatenata dal latte di formula oppure da diversi alimenti quali riso, soia, grano, pesce, uovo, arachidi, frutta secca, avena, frutta e verdura. In alcuni pazienti si verificano reazioni a più alimenti. La FPIES è, per la gravità del quadro clinico, spesso difficilmente distinguibile dallo shock settico e dallo shock anafilattico, ma, a differenza di questi, si risolve senza antibiotico e senza adrenalina. Il trattamento con infusione di fisiologica e cortisonico è sufficiente per la risoluzione del quadro. L’eliminazione dell’alimento dalla dieta è indicato fino all’esecuzione del test di provocazione (in ambiente protetto) per, dapprima, dimostrazione diagnostica e, successivamente, acquisizione di tolleranza.