Divezzamento e allergia alimentare

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cute little baby boy eating

Lo svezzamento o alimentazione complementare è un passaggio molto importante nella nutrizione del lattante, e richiede differenti competenze digestive, neurologiche e motorie. L’approccio dietetico è recentemente cambiato da una stretta progressione di introduzione di nuovi alimenti a uno schema meno rigido. Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che l’esclusione di alimenti allergenici durante lo svezzamento non riduce né la sensibilizzazione né le manifestazioni allergiche. La sindrome da enterocolite allergica indotta da proteine alimentari può manifestarsi nei primi mesi di vita e deve essere correttamente diagnosticata per evitare diete di eliminazione inappropriate o prolungate.

 

di Silvia Salvatore, Luigi Nespoli

Pediatria, Ospedale “F. Del Ponte”, Università dell’Insubria, Varese

 

Il divezzamento o svezzamento o, meglio sarebbe, alimentazione complementare è definibile come il passaggio dalla dieta con solo latte a un’alimentazione mista con solidi e semisolidi quali pappe, frutta, verdura, cereali, carne, pesce, formaggio e olio. L’apporto di alimenti diversi permette di supplire alle carenze nutrizionali di minerali (in particolare zinco e ferro) che si manifesterebbero dopo il sesto mese con un’alimentazione esclusivamente lattea. I fabbisogni di vitamina D (400 UI/die) e K (nel primo trimestre, in caso di allattamento materno) non possono essere comunque soddisfatti dalla dieta e vengono garantiti solo attraverso una supplementazione.

A che età viene raccomandato?

L’Organizzazione mondiale della Sanità 1 e le linee guida ministeriali consigliano di incominciare lo svezzamento dal sesto mese di vita. In alcuni casi, per esempio in caso di allattamento con formula, rigurgiti abbondanti o scarsa crescita, può essere iniziato dal 4° mese (o 17 settimane di vita) purché le competenze neuromotorie e posturali del lattante siano adeguate. Una recente indagine multicentrica europea ha riportato che il 25% dei lattanti inizia lo svezzamento prima dei 4 mesi, mentre a 6 mesi almeno il 90% ha già assunto cibi solidi. L’epoca di svezzamento risulta più precoce negli allattati con formula rispetto a quelli alimentati al seno che la iniziano oltre il 6° mese nel 13% dei casi. L’introduzione di alimenti complementari viene raccomandata, anche dalla Società europea di gastroenterologia pediatrica (ESPGHAN) non oltre il 6° mese (26 settimane) di vita per motivi sia nutrizionali sia sociali sia di sviluppo. Tra il 4° e il 6° mese di vita il lattante acquisisce le capacità digestive e renali, le competenze posturali e neuromotorie necessarie per lo svezzamento. Questo rappresenta anche un’importante tappa di maturazione psicologica e di autonomia personale e del gusto. È inoltre il primo periodo di educazione alimentare del bambino che dovrebbe iniziare a imparare un modello di dieta corretta ed equilibrata, determinante per garantirne la crescita e la salute e premessa del suo benessere futuro.