Fortificazione di alcuni alimenti con acido folico: questo l’appello della Società italiana di neonatologia (SIN) alle aziende alimentari, per la prevenzione dei casi di spina bifida e altri difetti gravi del tubo neurale. La profilassi volontaria con acido folico è praticata dal 30 per cento delle donne e la SIN, riunita a Napoli al XXII Congresso nazionale, porta l’attenzione su un’assunzione anche attraverso alimenti fortificati, evidenziando come, sebbene non siano certe le cause di difetti del tubo neurale, è sicuro che l’assunzione di acido folico prevenga il 50-70% dei casi di spina bifida, malfomazione che secondo stime dell’Istituto Superiore di Sanità colpisce 5.000 feti ogni anno, almeno 200 in Italia. Viene anche indicato come negli Stati Uniti dal 1998, insieme con programmi d’informazione alla popolazione, per legge le industrie fortifichino con acido folico alimenti diffusi e un report del Centers for Disease Control and Prevention ha rilevato una riduzione del 35% dei tassi dei difetti del tubo neurale (NTD) dopo 16 anni, 1.300 casi in meno l’anno. «Uno studio europeo ha recentemente considerato più di 11.000 casi di NTD, raccolti da 28 registri nazionali (Italia compresa con dati di Emilia‐Romagna e Toscana), su oltre 12.5 milioni di nati tra il 1991 e il 2011, evidenziando una prevalenza globale pari a 9.1 per 10.000 nati, dato particolarmente scoraggiante e sostanzialmente invariato tra il 1991 e il 2011, a dispetto di ogni strategia di profilassi volontaria finora utilizzata», prosegue la SIN. «Ciò a riprova che la sola raccomandazione della profilassi farmacologica volontaria nel periodo periconcezionale non è sufficiente a ridurre l’incidenza di queste patologie. Ciò è comprensibile se si considera che una quota certamente inferiore alla metà delle donne pianifica la gravidanza e che una quota ancora minore è informata riguardo a questa strategia profilattica. L’unica evidenza scientifica è che l’assunzione periconcezionale di acido folico comporta una marcata riduzione del rischio di NTD». La SIN conclude affermando che “oggi la prevenzione migliore e più efficace della spina bifida e degli altri gravi difetti del tubo neurale risulta essere la fortificazione di alcuni alimenti di grande consumo con acido folico” e che sul tema ha sensibilizzato il Ministero della Sanità, per una profilassi con acido folico con la fortificazione obbligatoria di alcuni alimenti selezionati, e indica anche che “le aziende alimentari italiane potrebbero, anche autonomamente, prevedere i prodotti da fortificare, contribuendo così alle campagne d’informazione per le donne e le famiglie, già portate avanti attraverso la rete dei neonatologi presenti su tutto il territorio nazionale”.