Presentato dall’IRCCS “Burlo Garofolo” e l’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi del Friuli Venezia Giulia progetto Abaco per le persone con sordità o ipoacusia

Tecnologie e servizi innovativi per l’inclusione, l’istruzione e l’accessibilità per le persone con sordità o ipoacusia. L’obiettivo del progetto Abaco, nato dalla collaborazione tra l’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi (Ens) e l’IRCCS “Burlo Garofolo” di Trieste, è eliminare ogni barriera comunicativa e sociale migliorando la relazione con gli altri, e avrà la durata di un anno.

In Italia ogni anno nascono circa 1.000 bambini con quadri variabili di ipoacusia o sordità. La prima fase del progetto, seguita dall’Audiologia dell’IRCCS “Burlo Garofolo”, con la partecipazione della clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università degli Studi di Perugia, e l’associazione “Fiadda Umbria Onlus”, è indirizzata all’età scolare. In particolare, verrà impostato un sistema di tecnologia facilitante per aiutare l’accesso alle lezioni orali, tenendo presenti le diverse caratteristiche di bambini e ragazzi: “Bisogna considerare che i bambini con difficoltà uditive non sono tutti uguali nelle loro capacità di ascolto, ma presentano esigenze specifiche che vanno sostenute”, spiega Eva Orzan, direttore dell’Audiologia dell’IRCCS “Burlo Garofolo”. “Per alcuni sarà sufficiente eliminare il rumore di fondo della classe per sentire e ascoltare bene con un apparecchio acustico o un impianto cocleare; molti beneficiano della sottotitolazione o integrano la comprensione del messaggio parlato attraverso lettura delle labbra; altri ancora comunicano con la Lingua dei Segni Italiana”.

La sperimentazione verrà avviata in 9 classi del Friuli Venezia Giulia e 9 aule dell’Università di Perugia, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, grazie alla quale “verrà messo a punto un sistema innovativo che permetterà di convertire la voce dell’insegnante in sottotitoli accurati o di migliorare la qualità e la nitidezza del suono che, grazie a dei ricevitori, arriverà direttamente all’ausilio uditivo utilizzato dallo studente”, prosegue Eva Orzan. “Qualora vi fosse la necessità di integrare le informazioni con la labiolettura, si sfrutterà l’utilizzo di una fotocamera che riprenda il volto dell’insegnante, veicolando l’immagine ben illuminata direttamente su monitor, tablet o smartphone del ragazzo, situazione che ben si adatta anche alle attuali esigenze della didattica a distanza”.

Un secondo obiettivo del progetto Abaco si indirizza invece alle persone con sordità che comunicano anche in Lingua dei Segni Italiana (Lis) e sarà seguito dall’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi (Ens) del Friuli Venezia Giulia. Saranno organizzati sportelli sociali, quali riferimento e supporto, e un servizio di interpretariato e video-interpretariato in Lis, che faciliteranno riunioni, visite, incontri, come sottolineato da Francesca Lisjak, Presidente del Consiglio Regionale Ens del Friuli Venezia Giulia: “Ci sono momenti in cui una comunicazione accurata e completa rappresenta la base principale per l’inclusione sociale, non solo per le persone con sordità, ma anche per chi, con loro, si deve relazionare”.