Da giugno ripartono le visite gratuite in alcune città organizzate dal “Progetto Elisa per la prevenzione dell’ambliopia”

Riparte la possibilità di screening gratuiti della vista in alcune città con oculisti e ortottisti e le dirette social con medici per consigli pratici. Le attività si svolgono all’interno del Progetto Elisa per la prevenzione dell’ambliopia, associazione fondata 15 anni fa con l’obiettivo di sconfiggere l’ambliopia grazie alla tempestività dell’intercettazione e trattamento del cosiddetto “occhio pigro”, una condizione che se non trattata precocemente comporta il rischio di perdere la capacità visiva dell’occhio.

L’associazione che porta avanti il progetto Elisa e la campagna di divulgazione nasce per volontà di Enrica Mariateresa Ferrazzi, di Olgiate Olona, Portavoce e Sviluppo progetti dell’ente; il presidente dell’associazione è Roberto Magni, oculista specializzato in pediatria, che ha seguito per questa condizione la figlia di Enrica Mariateresa Ferrazzi, Elisa Raimondi che ha oggi 24 anni, con risoluzione del difetto visivo.

L’associazione lavora per diffondere la cultura della prevenzione con screening gratuiti, non invasivi, durante i quali con l’utilizzo dell’autorefrattometro viene esaminato “l’atteggiamento” visivo del bambino, cogliendone i possibili deficit. Gli screening effettuati dal 2008 a oggi in tutta Italia, direttamente o tramite enti partner, hanno permesso di scoprire molti casi insospettati dalle famiglie. L’intercettazione precoce di questa condizione di “occhio pigro” consente di impostare un percorso terapeutico (occlusione temporanea con un cerotto-benda e/o uso di occhiali correttivi), con una risoluzione in tempo per l’inizio della scuola e recupero della funzionalità dell’occhio ambliope.

Il “progetto Elisa” è diventato anche una collana di favole e filastrocche, nate da Elisa Raimondi che ha raccontato le sue reticenze e paure. “Come cofondatrice dell’associazione, oggi, mi sento di dire che non abbiamo tempo da perdere: serve fare divulgazione e coinvolgere le famiglie per informare. I nostri bambini sono troppo preziosi per rischiare che perdano, anche se parzialmente, un senso, quello della vista, che ci permette di raccogliere l’80% delle informazioni che sono attorno a noi”, afferma Enrica Mariateresa Ferrazzi, e conclude: “Personalmente ho trovato anche facile parlare ai bambini e alla mia Elisa dell’importanza di portare gli occhiali grazie al linguaggio della favola, una passione che mi ha sempre vista impegnata nella scrittura di racconti e filastrocche e che ha stretto il legame con mia figlia, oggi 24enne, ancora intenta a scrivere libri di personaggi amici dei bambini”.