L’UNICEF commenta l’approvazione del Piano da parte del Consiglio dei Ministri, che rappresenta un passo nella giusta direzione

Un nuovo passo nella direzione dell’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza sul territorio italiano. Definisce così Carmela Pace, presidente dell’UNICEF Italia, l’approvazione del Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, avvenuta in data 21 gennaio da parte del Consiglio dei Ministri.

“La partecipazione dei bambini e dei ragazzi è la grande novità del Piano: il loro punto di vista, le loro opinioni sono state prese in considerazione”, sottolinea Carmela Pace, chiedendo che il cambiamento sia concreto: “Utilizzando le Linee guida nazionali sulla partecipazione, chiediamo di garantire ai bambini e ai ragazzi un ruolo nell’attuazione e nella valutazione del Piano stesso. L’UNICEF ha partecipato ai lavori dell’Osservatorio nazionale infanzia, presieduto dalla Ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, che lo ha elaborato, grazie a un serrato lavoro che ha coinvolto istituzioni nazionali e locali, associazioni ed esperti”.

Quanto predisposto con il Piano arriva in risposta alle raccomandazioni del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia del 2019, con l’Agenda ONU 2030 come orizzonte di riferimento e il percorso proposto dalla Commissione europea con la Child Guarantee, per assicurare un’attenzione ai bambini e agli adolescenti più vulnerabili.

Vi sono tre aree in cui rientrano le azioni da portare avanti: educazione, attraverso misure sul sistema integrato 0-6 anni, sulla corresponsabilità tra scuola, studenti e famiglia, sulla promozione del benessere fisico e psicologico e per rinforzare gli organici dei servizi e aggiornare i percorsi di studio; equità, con il contrasto alla povertà minorile, le opportunità educative per l’inclusione sociale, per i servizi di cura, tutela e protezione e misure di protezione anche da abuso e maltrattamento; empowerment, con bambini e adolescenti protagonisti, costruzione di comunità educanti e programmazione e valutazione delle politiche pubbliche, oltre che promozione della salute materno-infantile.