La Società Italiana di Pediatria riporta il punto della situazione epidemiologica e delle ipotesi sui casi che si stanno verificando in UK, USA ed Europa

Dalle prime segnalazione di epatite acuta grave a eziologia ignota, arrivate il 5 aprile all’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), altre se ne sono aggiunte, nel Regno Unito, che rimane il Paese con il numero maggiore di casi, negli Stati Uniti d’America e in diversi Paesi in Europa. La Società Italiana di Pediatria (SIP), facendo il punto della situazione, riporta che “Non è ancora chiaro se si sia verificato un reale aumento dei casi di epatite o se i casi si stiano verificando con l’incidenza attesa”.

Attualmente i casi segnalati sono complessivamente 169, secondo quanto riportato dall’OMS, di cui 114 nel Regno Unito, 13 in Spagna, 12 in Israele, 9 negli Stati Uniti d’America e altri meno numerosi in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Italia, Norvegia, Francia, Romania e Belgio.

I dati clinici che provengono dal Regno Unito indicano che la maggior parte dei bambini ha fra i 2 e i 5 anni di età, e l’epatite acuta grave si presenta con transaminasi superiori a 500 IU/L e in molti casi ittero; inoltre i pazienti hanno manifestato sintomi gastrointestinali, fra i quali vi sono dolore addominale, diarrea e vomito nelle settimane precedenti il ricovero, e nella maggior parte dei casi non vi era febbre. Il trapianto di fegato è stato effettuato in circa un caso su dieci.

Secondo le autorità sanitarie del Regno Unito l’ipotesi infettiva resta la più probabile, pur essendo esclusi i virus A, B, C, D ed E. In tre pazienti britannici su quattro è stato rilevato l’adenovirus ma non è possibile definire un chiaro collegamento, e non sono state trovate relazioni con la vaccinazione contro SARS-CoV-2 né con l’infezione da quest’ultimo.

Guardando alla situazione in Italia, al 23 aprile il Ministero della Salute riportava segnalazioni relative a casi sporadici e sparsi: due casi in corso di valutazione, quattro casi sospetti (esami in corso o non definiti), due casi possibili (età superiore a 10 anni) e due confermati.