Si susseguono le notizie in merito ai casi, con diversi sistemi di monitoraggio della situazione

La rete di segnalazione dei casi, in Italia come in altri Paesi, sta portando ad aggiornamenti in merito ai casi, mentre le ipotesi sull’origine delle epatiti acute pediatriche di queste ultime settimane non hanno ancora trovato una risposta definitiva. E l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha successivamente aggiornato le indicazioni rispetto al comunicato del 23 aprile, come riportato dal Ministero della Salute, sottolineando quale priorità la determinazione dell’eziologia.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in un comunicato risponde alle domande sul tema sulla base di quanto è noto (ma le informazioni continuano a essere in divenire), ricordando anche i diversi sistemi di sorveglianza dell’ISS attivati.

Come accennato, rispetto alle ipotesi eziologiche, “Al momento nessuna delle teorie formulate sull’origine ha avuto un riscontro attraverso evidenze scientifiche”. Si sta cercando di capire se il numero di casi di epatiti con causa sconosciuta sia superiore rispetto a quello che normalmente si riscontra ogni anno in Italia come in altri Paesi. Le indagini nel Regno Unito non hanno trovato esposizioni comuni ad agenti infettivi o sostanze tossiche, ma l’ipotesi infettiva resta la più probabile per l’andamento epidemiologico e clinico.

A eccezione del Regno Unito, il numero di casi riportati è limitato, sembra non esserci correlazione tra essi e non appaiono chiari fattori di rischio epidemiologici o collegamenti a viaggi. Non sono stati riscontrati elementi che colleghino queste epatiti alla vaccinazione contro il SARS-CoV-2, che anzi sembra essere esclusa da diverse considerazioni.

Infine, si sono attivate strutture dell’ISS per la sorveglianza e lo studio della situazione: il Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (rete SEIEVA), la Sorveglianza genomica SARS-CoV-2 e la Sorveglianza Basata su Eventi.

La Rete SEIEVA, attiva dal 1985, rappresenta la sorveglianza speciale dell’epatite acuta e affianca e integra il “Sistema Informativo delle Malattie Infettive e Diffusive” SIMID gestito dal Ministero della Salute, promuovendo l’indagine e il controllo sull’epatite virale acuta a livello sia locale sia nazionale. Rispetto alla sorveglianza genomica SARS-CoV-2, la rete italiana condivide i dati sul sequenziamento dei ceppi del virus dei casi pediatrici di epatite acuta di n.d.d. in cui dovesse essere confermata tale infezione, al fine di capire se sia incidentale o abbia un ruolo. Infine, nell’ottobre del 2021 (circolare del Ministero della Salute n. 0047345 del 19 ottobre) è stata istituita la sorveglianza basata su eventi in Italia e i referenti del Network Italiano di Epidemic Intelligence (attore principale di tali sorveglianze) sono attivati a partire dall’allerta del 5 aprile 2022.