Nasce ONOI, l’Osservatorio dell’Obesità Infantile in Italia, per avere un quadro aggiornato e chiaro della situazione in bambini e adolescenti

Raccogliere dati e informazioni sulle abitudini alimentari e di vita, descrivere e analizzare lo stato nutrizionale dei bambini italiani. La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), la Clinica Pediatrica, Endocrinologia, IRCCS Istituto Giannina Gaslini e l’Università degli Studi di Genova hanno sviluppato, con Helpcode Italia, ONOI – l’Osservatorio dell’Obesità Infantile in Italia, un questionario diffuso dai pediatri alle famiglie assistite.

“I numeri della malnutrizione infantile in Italia sono allarmanti, secondo l’ultimo report sulla malnutrizione infantile condotto da Helpcode, emerge che un terzo dei bambini italiani nella fascia d’età 6-9 anni è obeso o in sovrappeso, per un totale di circa 100mila bambini, con una netta prevalenza dei maschi (21%) sulle femmine (14%), un problema sanitario dagli enormi costi sociali ed economici. Per aiutare a contrastare questo problema, rinnoviamo la collaborazione con FIMP e con l’Istituto Gaslini e lanciamo ONOI, una raccolta di dati a livello nazionale che mira a fotografare l’incidenza del fenomeno su tutto il territorio italiano”, ha raccontato Giorgio Zagami, presidente di Helpcode Italia. “L’obiettivo è quello di raccogliere circa 50mila questionari, utili a delineare la situazione dell’obesità e del sovrappeso in età infantile e di indagare le eventuali correlazioni con gli stili di vita”.

I questionari saranno online e verranno chieste informazioni ai genitori sulle abitudini alimentari e di vita dei figli, tra cui il consumo della prima colazione, gli alimenti privilegiati e il tempo dedicato all’attività fisica. “Questo importante progetto consentirà di avere fondamentali informazioni per mettere in atto una più mirata prevenzione dell’obesità infantile. Riusciremo a individuare i momenti critici della crescita in cui più frequentemente si manifesta l’obesità e potremo attuare specifici programmi di prevenzione”, ha commentato Giuseppe Di Mauro, Segretario Nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della FIMP. Informazioni che permetteranno di avere il quadro in cui intervenire con programmi mirati: “Avremo anche la possibilità di conoscere quanto la dieta mediterranea sia seguita dai bambini italiani e quali siano le loro più frequenti ‘cattive’ abitudini”, ha aggiunto Antonio D’Avino, Presidente della FIMP. “La correzione dei comportamenti errati, attraverso programmi educativi innovativi da parte del pediatra di famiglia, potrà rappresentare la strategia vincente non solo per la riduzione dell’obesità infantile, ma anche per la prevenzione di malattie croniche dell’età adulta”.

I dati raccolti forniranno dati da un lato sulle abitudini alimentari, dall’altro sull’indice di massa corporea di bambini e adolescenti, considerando il periodo particolare appena vissuto: “Lo studio insieme a FIMP e Helpcode permetterà di analizzare i dati sulle abitudini alimentari e dell’indice di massa corporea (BMI) di un’ampia coorte di bambini e adolescenti in un periodo particolarmente critico come quello in corso della pandemia di COVID-19. In particolare, dati recenti dimostrano una variazione del BMI che si è verificata tra i bambini americani di età compresa tra i 5 e gli 11 anni (con un aumento di 1,57,) rispetto a (0,91 tra i) giovani di età compresa tra 12 e 15 anni e (0,48 rispetto) a quelli di età 16-17 anni”, ha spiegato Mohamad Maghnie, Direttore della Clinica Pediatrica IRCCS Istituto Giannina Gaslini, Università di Genova, che ha concluso: “Questi risultati, se generalizzabili, suggeriscono un aumento dell’obesità pediatrica a causa della pandemia. Allo stesso modo abbiamo osservato nel nostro Paese durante la pandemia modifiche dello stile di vita e delle abitudini alimentari, la riduzione dell’attività sportiva/sedentarietà, un maggiore tempo speso di fronte a TV, smartphone e cambiamenti delle ore/ritmo del sonno e della povertà”.