All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù circa 500 bambini trattati con successo dal 2018 con una tecnica chirurgica mininvasiva

Intervenire sulla spasticità senza incisioni e senza punti di sutura, con una riduzione sia del dolore sia dei tempi di recupero dopo l’intervento. Si tratta di una tecnica chirurgica mininvasiva con un microbisturi (1mm di larghezza) sviluppata dall’équipe di Neuro-Ortopedia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, unico Centro in Italia a eseguire questo tipo di intervento, descritto sulle pagine della rivista Osteology MDPI.

Nei casi di spasticità il trattamento chirurgico agli arti inferiori e superiori viene di solito eseguito dai 6-7 anni di età del bambino. Consiste in un allungamento e sezione di muscoli e tendini, in genere utilizzando la tecnica a cielo aperto che prevede un’incisione cutanea di dimensione variabile, seguita dall’immobilizzazione dell’area trattata con un tutore in gesso e un programma di fisioterapia personalizzato per la ripresa della funzionalità articolare postoperatoria.

La “chirurgia percutanea fibrotomica” rappresenta un nuovo tipo di intervento conservativo e mininvasivo, che è stata sviluppato 4 anni fa – sulla base di una tecnica simile nata in Russia – dell’équipe di Neuro-Ortopedia del Bambino Gesù: “Per i bambini candidabili a questo tipo di operazione, ovvero gran parte dei casi di spasticità, i vantaggi sono notevoli: i risultati funzionali sono sovrapponibili alla tecnica open; non si vedono ferite; il dolore si riduce sensibilmente ed è possibile dimettere i pazienti il giorno dopo l’intervento”, spiega Pier Francesco Costici, responsabile di Ortopedia del Bambino Gesù. “Un ulteriore beneficio per i bambini e i loro familiari deriva da una gestione postoperatoria più rapida e semplice anche a domicilio”.

La nuova tecnica può essere eseguita già a 2-3 anni di età. Il chirurgo, con un microbisturi, sfibra progressivamente le fasce e le fibre muscolari affette da spasticità fino a ottenere la correzione desiderata. Le incisioni sono minime, possono essere eseguite contemporaneamente in più aree e non richiedono punti di sutura; i tempi di anestesia sono più brevi rispetto alla tecnica tradizionale, 10-20 minuti rispetto a più di un’ora, e invece del gesso viene utilizzato un tutore rimovibile, che permette di iniziare la fisioterapia il giorno dopo l’intervento.

Presso l’Unità Operativa di Ortopedia del Bambino Gesù, che è Centro di riferimento nazionale per la cura della spasticità, negli anni sono stati effettuati oltre 4.000 interventi “a cielo aperto” e dal 2018 a oggi è stata adottata la nuova tecnica mininvasiva in circa 500 bambini venuti da tutta Italia.