Il Ministero della Salute ha pubblicato un aggiornamento su epidemiologia, definizione dei casi e sorveglianza
Vengono aggiornate le informazioni disponibili sui casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta nei bambini e nei ragazzi con meno di 16 anni. Un aumento di tali casi ha iniziato a essere segnalato dal Regno Unito all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 5 aprile 2022, con l’inizio della sintomatologia per alcuni da marzo e in un caso da gennaio, e l’esclusione dei virus dell’epatite A, B, C, D ed E quali possibili cause. Si sono poi aggiunte segnalazioni da parte di altri Paesi in Europa, Italia compresa, e negli Stati Uniti.
Al 20 maggio il sistema di sorveglianza europea (TESSy), nel rapporto ECDC-OMS Europa, riporta 276 casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta nella fascia di età pari o inferiore a 16 anni, classificati come probabili e senza correlazioni epidemiologiche. Per quanto riguarda l’Italia i casi probabili, sempre al 20 maggio, erano 27, di cui quasi la totalità (26), ricoverati; il 55,6% sono femmine e oltre la metà (59,3%) con meno di 5 anni di età.
Non vi sono ancora certezze sulla causa di queste epatiti; l’ipotesi ritenuta più probabile dalle autorità sanitarie del Regno Unito e internazionali è un’origine infettiva in cui è probabilmente coinvolto un adenovirus, ma non vi sono ancora conferme definitive. Al 20 maggio, tra i 17 casi italiani testati sono risultati positivi all’adenovirus poco meno della metà (8, il 47,1%), mentre fra i 12 testati per SARS-CoV-2 con tampone (antigenico o molecolare) ne sono risultati positivi 2, il 16,7%.
Indicazioni e segnalazioni
Viene esortata la segnalazione dei casi sospetti da parte delle autorità sanitarie nazionali sulle piattaforme europee EpiPulse – European surveillance portal for infectious diseases ed EWRS Early Warning and Response System; il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) continua a monitorare la situazione con le attività di epidemic intelligence e in collaborazione con gli Stati UE/SEE; l’OMS sta monitorando la situazione con gli Stati membri per casi simili. Per l’ECDC l’infezione da adenovirus enterico umano rimane la causa più probabile e anche se non sono stati segnalati cluster il contatto ravvicinato con una persona infetta sarebbe da considerare la via di esposizione più probabile; la via oro-fecale dovrebbe essere considerata la più probabile, soprattutto nei bimbi piccoli, ma non avendo ancora certezze la raccomandazione è di una buona pratica igienica generale (igiene delle mani accurata, pratiche di igiene respiratoria da implementare nelle strutture educative per l’infanzia con focolai di gastroenterite).
Sono state riviste le definizioni di caso, secondo quanto riportato nella Circolare del 23 maggio 2022 del Ministero della Salute e attualmente secondo quanto proposto da OMS-ECDC non sono inclusi casi confermati, 16 anni è il limite di età e il periodo da considerare è dal primo ottobre.
In Italia è attiva la sorveglianza basata sugli eventi gestita dal Network Italiano di Epidemic Intelligence, istituito formalmente con la circolare del Ministero della Salute n. 0047345 del 19 ottobre 2021. Inoltre, è stata allertata e attivata la rete SEIEVA (Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute), per la raccolta dei dati epidemiologici e clinici, trasmessi poi al Ministero della Salute, rete già attiva presso l’ISS in coordinamento con i referenti territoriali. Vi è anche all’ISS la sorveglianza genomica SARS-CoV-2 per condividere i dati relativi al sequenziamento dei ceppi di SARS-CoV-2 dei casi pediatrici di epatite acuta grave a eziologia sconosciuta in cui dovesse essere confermata questa infezione.
Il Ministero della Salute, nella Circolare del 23 aprile 2022 e poi nella Circolare del 23 maggio 2022, sollecita la segnalazione di ogni eventuale caso di epatite acuta che risponda alla definizione di caso attraverso mail e compilazione di schede apposite, e ha fornito raccomandazioni mirate a Regioni/P.A. e medici.