Pubblicato l’aggiornamento sui casi segnalati all’ECDC e all’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e sulla loro evoluzione

Sono 513 i casi di epatite a eziologia non conosciuta segnalati al 25 agosto 2022 da 21 Paesi al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention and Control, ECDC) e all’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della sanità (WHO Regional Office for Europe) tramite il sistema di sorveglianza TESSy (the European Surveillance System).

Il report contiene i casi di questa epatite in soggetti con età pari o inferiore di 16 anni e rispetto al precedente bollettino di sorveglianza del 29 luglio si sono aggiunti due nuovi casi in Irlanda e tre in Polonia. In Italia ne sono stati segnalati complessivamente 36, mentre il numero maggiore rimane sempre nel Regno Unito (273). I restanti casi sono così distribuiti: Spagna 46, Irlanda 26, Portogallo 20, Polonia 18, Paesi Bassi 15, Belgio 14, Grecia e Svezia, Francia 9, Danimarca 8, Austria e Norvegia 6, Israele 5, Cipro 2, Bulgaria, Lettonia, Lussemburgo, Repubblica di Moldova e Serbia 1.

Tre casi su quattro circa (76,4%) sono di età pari o inferiore e 5 anni e rispetto alla clinica, nei 344 casi di cui ci sono dati 252 sono guariti, 89 sono ancora in cura e ci sono stati tre decessi associati alla malattia. Il 27,7% dei 321 casi di cui si hanno notizie è stato ricoverato in terapia intensiva e 22 dei 276 casi per i quali era disponibile il dato hanno ricevuto un trapianto di fegato (8%).

Infine, riguardo la ricerca di agenti infettivi, il 54% dei 404 casi testati per adenovirus è risultato positivo; dei 353 casi valutati con PCR per SARS-CoV-2 ne sono risultati positivi 39 (11%) mentre la sierologia, disponibile solo in 90 casi, era positiva in 56 (62,2%); l’87% dei 138 casi di cui era noto il dato non era vaccinato per COVID-19.