Pubblicato il nuovo rapporto congiunto di ECDC e OMS Europa con una panoramica dei casi registrati e delle informazioni disponibili.

È stato pubblicato e disponibili il documentoJoint ECDC-WHO/Europe Hepatitis of Unknown Origin in Children Surveillance Bulletin”, nuovo rapporto congiunto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC, European Centre for Disease Prevention and Control) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Europa, che riporta una panoramica dei casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta nei bambini fino ai 16 anni, grazie al sistema di sorveglianza europea (TESSy, The European Surveillance System) presso l’ECDC.

Secondo i dati disponibili, al 30 giugno di quest’anno il numero di casi segnalati è pari a 473 in 21 Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica di Moldavia, Serbia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna). Il numero più alto è in Gran Bretagna, con 268 casi, seconda la Spagna con 40 e poi l’Italia con 35. Rispetto all’ultimo bollettino del 17 giugno, sono stati segnalati 27 nuovi casi in 10 paesi (due in Italia).

Circa tre casi su quattro (76,1%) sono in bambini fino ai 5 anni di età. Vi sono informazioni disponibili sull’esito clinico per 302 dei 473 casi probabili: 221 sono guariti, 80 ancora in cura e vi è stato un decesso. Inoltre, le informazioni disponibili su 295 casi indicano che per il 29,5% (87) è stato necessario il ricovero in terapia intensiva, e quelle disponibili su 242 casi mostrano che l’8,3% (20) ha ricevuto un trapianto di fegato.

Infine, per quanto concerne le indagini su agenti infettivi, su 364 casi analizzati per adenovirus, circa la metà (192, 52,7%) è risultata positiva. Su 322 casi in cui è stata eseguita la PCR per SARS-CoV-2, è risultato positivo il 10,9% (35 casi); i risultati sierologici erano disponibili solo per 61 casi, con il 63,9% positivi (39). La maggior parte dei 113 casi di cui si avevano informazioni sulla vaccinazione contro COVID-19 non era vaccinato (85,8%).