Concluso un progetto biennale per intercettare gli alunni con sospetto DSA promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale, dall’Irccs “Burlo Garofolo”, l’Istituto Comprensivo Roiano-Gretta di Trieste” e dalla Regione Fvg

Giunto al termine il progetto biennale “Identificazione precoce degli alunni con sospetto disturbo specifico dell’apprendimento”. Obiettivo del lavoro era l’identificazione precoce degli alunni con difficoltà scolastiche, la riduzione del numero di bambini con sospetto Disturbo Specifico dell’Apprendimento (Dsa) che accedono ai servizi sanitari e il potenziamento delle azioni di supporto da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. A promuovere il progetto l’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia, insieme con l’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo, l’Istituto Comprensivo Roiano-Gretta di Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia.

Le attività hanno visto il coinvolgimento di classi seconde della scuola primaria in tutto il territorio regionale. “Dapprima si è avuto un’attività di formazione, rivolta al personale coinvolto nel progetto sulla tematica dei Dsa; quindi c’è stato il riconoscimento e identificazione/screening precoce di potenziali problemi nelle sfere dell’apprendimento, al quale è seguito un intervento precoce sulle difficoltà d’apprendimento con attività di potenziamento a favore dei bambini ritenuti a rischio di sviluppare un disturbo specifico dell’apprendimento, al fine di un efficace e mirato invio alle strutture specialistiche sanitarie dei soggetti resistenti alle modifiche della didattica”, ha raccontato Giovanna Berizzi, referente del progetto e responsabile Dsa e Formazione dell’Ufficio Scolastico Regionale. “Per gli interventi di identificazione precoce e potenziamento è stato utilizzato un programma on line di screening e potenziamento (Programma ‘InTempo’ della Cooperativa Sociale Anastasis). Attraverso una formazione mirata, il progetto ha favorito la sinergia tra insegnanti e psicologi nel processo di individuazione e gestione delle difficoltà scolastiche e/o dei disturbi specifici dell’apprendimento. La sperimentazione dell’integrazione tra le diverse competenze professionali è anche servita a definire un modello di azione che potesse avere una ricaduta estesa a tutte le scuole del territorio regionale”.

“Sono certa che il benessere dei nostri ragazzi sia responsabilità di tutti e che la scuola in primis si debba impossessare di tutti i progressi che la ricerca ha apportato per lo studio dell’apprendimento e la prevenzione dei disturbi a esso collegati: deve vincere la rete”, ha commentato Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia. Si è unita nella sottolineatura del lavoro della rete Daniela Beltrame, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale: “Grazie alla sinergia tra insegnanti e psicologi nel processo di individuazione e gestione delle difficoltà scolastiche e/o dei disturbi specifici dell’apprendimento, sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati”, ha detto, e aggiunto: “Nonostante il difficile periodo di pandemia da Covid-19 che in questi due anni trascorsi ha reso ancora più complessa l’organizzazione del percorso, grazie alla perseveranza e passione dimostrate da tutti gli operatori coinvolti (docenti e psicologi del Irccs ‘Burlo Garofolo’), è stato possibile portare a termine la progettualità con ottimi risultati e grande soddisfazione di tutti i partecipanti”.

Stefano Dorbolò, direttore generale del Burlo, ha concordato sull’importanza del lavoro di squadra per “intercettare il prima possibile una difficoltà che altrimenti potrebbe compromettere lo sviluppo della personalità e l’adattamento sociale dell’alunno” e ha sottolineato: “Credo che al di là dei dati, dei risultati e degli aspetti scientifici non vada trascurata anche l’evidenza del valore etico di questo lavoro. È stato un importante progetto di inclusione. Per garantire pari opportunità di apprendimento a questi bambini e ragazzi, per non far rimanere indietro nessuno e valorizzare le potenzialità di ogni alunno”.