Disponibile il rapporto sui casi registrati in Italia, mai così tanti in un anno dall’avvio della sorveglianza
Sono 91 i casi di sindrome emolitico uremica (SEU) che sono stati registrati nello scorso anno, nel periodo tra l’1 gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022. Ed è il numero più alto mai raggiunto in un anno dal 1988, quando è iniziata la sorveglianza della condizione.
I casi di SEU sono raccolti in modo sistematico e continuativo dal Registro Italiano Sindrome Emolitico Uremica, che fa capo alla Società Italiana di Nefrologia Pediatrica (SiNePe), in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Le segnalazioni arrivano principalmente dai Centri di nefrologia pediatrica e dell’adulto che partecipano alla sorveglianza tramite il Sistema informativo del Registro SEU (ISSEU).
Le segnalazioni del 2022 sono pervenute da 16 Regioni e la maggioranza dei casi di SEU (89, pari al 97,8%) era in età pediatrica, in soggetti di età inferiore a 15 anni, con un tasso medio di segnalazione pari a 1,1 casi per 100.000 residenti. Vengono segnalate importanti variazioni da Regione a Regione. I valori più alti erano nella P.A di Bolzano con 2,3 casi per 100.000, ma i casi più numerosi sono stati in Emilia Romagna con 12 casi, e Campania, con 11 casi. Infine, in 8 Regioni il tasso di segnalazione di casi di SEU superava quello della media italiana: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia e Toscana.
Dal confronto con il passato, ci sono stati 25,7 casi in più rispetto alla media annuale dei 10 anni precedenti (aumento relativo del 39,4%); inoltre, più della metà dei casi è stata registrata nel periodo giugno-agosto (incremento relativo del 72,4% rispetto i dieci anni precedenti), con numeri particolarmente alti a giugno, per il contributo di un cluster di casi associati a infezione da STEC O26 (E. coli produttore di Shigatossina, STEC) in Emilia-Romagna tra giugno e luglio. Invece negli altri periodi dell’anno le registrazioni sono state in linea con l’atteso.