L’Ospedale pediatrico Giannina Gaslini riporta i dati sulla salute mentale di bambini e adolescenti a confronto con il periodo pre-COVID

Autolesionismo, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore con ideazione suicidaria e tentativi di suicidio, disturbi della condotta alimentare e disturbi dello spettro somatoforme: casi in aumento segnalati in occasione di un incontro organizzato dalla CEI presso l’IRCCS Giannina Gaslini, “Salute mentale dei bambini e adolescenti: nuove emergenze”.

Viene segnalato che i ricoveri per disturbi psichiatrici acuti nell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile sono pressoché quadruplicati se confrontati con il periodo prima della pandemia da COVID-19, passando da 72 casi nel 2019 a 270 nel 2022. Nel primo anno di pandemia si era già verificato un aumento del 30% delle persone ricoverate per patologie psichiatriche e anche un numero di giorni di ricovero in media superiore, e anche un aumento del 15% circa delle persone ricoverate con una diagnosi neuropsichiatrica precedente, con un grado complessivo di gravità e di funzionamento significativamente più compromessi. Racconta Lino Nobili, direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale pediatrico G. Gaslini e professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile, Università degli Studi di Genova, DINOGMI: “Fin dai primi mesi dell’emergenza pandemica abbiamo osservato un aumento dei disturbi internalizzanti quali autolesionismo, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore con ideazione suicidaria e tentativi di suicidio – oltre che disturbi della condotta alimentare e disturbi dello spettro somatoforme”.

“Ma ancora più allarmante è il dato che, per quel che concerne i ricoveri per fragilità psicopatologica presso l’Istituto Giannina Gaslini, nella sola Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dal gennaio 2019 al dicembre 2022, l’andamento dei ricoveri ha poi seguito un modello di crescita ad andamento esponenziale, fino a raggiungere quel valore osservato di 270 ricoveri nel 2022, dato quattro volte superiore rispetto al periodo ‘pre-COVID’, con un netto aumento della prevalenza di disturbi quali NSSI, ideazione suicidaria, tentati suicidi ed un’alta percentuale di disturbi della condotta alimentare”, si unisce Laura Siri, responsabile della sezione di Psichiatria dell’Adolescenza afferente alla Neuropsichiatria Infantile. “La prevalenza di ricoveri di soggetti di sesso femminile è aumentata progressivamente dal 2019 al 2021, stabilizzandosi nell’ultimo anno (2022) anch’essa su quel dato del 70-75% dei casi totali, coerente con i dati nazionali”.

Un’emergenza da affrontare

Numeri che portano a riflettere sull’organizzazione generale, come sottolinea Raffaele Spiazzi, Direttore Sanitario del Gaslini: “L’incremento del numero di ricoveri per patologia psichiatrica registrato in questi anni al Gaslini, come in Italia, è un dato che da solo racconta la situazione di emergenza vera con la quale si sta confrontando oggi il nostro sistema di offerta, ma purtroppo è anche solo la cima di un iceberg, che racchiude in sé da un lato la difficoltà del territorio ad offrire con tempestività alloggio in comunità terapeutiche nella fase post-acuta, ma anche un’ulteriore importante quota, a sua volta in incremento in questi anni, di ricoveri di minori 14-18 anni nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura liguri per adulti”.

Un aumento di condizioni psichiatriche con cause da analizzare: “Sono passati precisamente tre anni dall’avvio di una rivoluzione sociale e culturale che ha segnato le abitudini e minato il benessere di individui e famiglie, non solo in Italia ma anche all’estero: la pandemia è esordita con considerazioni di carattere clinico-scientifico sostenenti che la popolazione pediatrica (e preadolescenziale/adolescenziale) fosse meno colpita dal punto di vista della sintomatologia organica respiratoria data dal virus SARSCoV-2”, afferma Sara Uccella, specialista in Neuropsichiatria infantile, ricercatore presso l’Università degli Studi di Genova, dottorato in pediatria-neonatologia DINOGMI, ‘IRCCS G. Gaslini’. “Contestualmente si è fatta strada una seconda pandemia, più silente e più subdola, ma sicuramente più nociva, che, come hanno scritto in molti, è stata attribuita all’effetto di ‘detonazione’ causato dalle misure di restringimento del contagio del virus SARS-CoV-2”.

Tanti gli aspetti e le condizioni di vita modificate dalla pandemia, cambiamenti nella vita sociale che si sono verificati nell’ultimo periodo. Conclude Lino Nobili: “E’ nostro dovere rendere nota la necessaria urgenza di costruire tavole rotonde tra esperti di cura e le istituzioni pubbliche per cercare di modificare questo preoccupante quadro sociale, potenziando i poli specializzati, preoccupandosi di rafforzare gli operatori del settore ed ipotizzando strategie di intervento trasversali, che includano provvedimenti sociali, atti a modificare le disastrose traiettorie patologiche osservate”.