Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono iniziati i lavori per la realizzazione di un parco dedicato ai bambini

Un’area green esperienziale per rendere meno stressante per i bambini l’attesa di un esame, il periodo della degenza o anche solo la visita a qualcuno ricoverato. All’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono iniziati i lavori per la realizzazione di un parco- giardino dedicato ai bambini, dal nome GiCoBe (Gioco Colore Bergamo), unico tra i parchi e i giardini esterni agli ospedali italiani, ideato e sostenuto dall’associazione Amici della Pediatria.

Il nuovo giardino pediatrico sarà aperto a tutti i bambini che frequentano l’ospedale di Bergamo, ricoverati e non, permettendo loro di immergersi nella propria fantasia grazie al suo essere concepito come un mondo fantastico e colorato. Vi troveranno stimoli per un approccio sensoriale ed esperienziale, strutture e oggetti da toccare e osservare, e anche la piantumazione offrirà diversi colori e profumi. In questo modo il progetto si propone di offrire, accanto alla possibilità di momenti di rilassamento e distrazione, una qualità maggiore del processo educativo, puntando allo sviluppo del bambino attraverso la relazione sociale.

Spiega Milena Lazzaroni, presidente di Amici della Pediatria: “L’idea di realizzare un’area esterna attrezzata è venuta dal nostro quotidiano confronto con i bambini ricoverati, con le loro famiglie e gli operatori sanitari. Con il GiCoBe potremo regalare belle emozioni che permetteranno di alleggerire le giornate trascorse in ospedale, anche attraverso attività di gioco all’esterno durante l’ospedalizzazione. Le proposte pedagogiche, pensate per ogni fascia d’età, potranno avvalersi di pannelli sensoriali. Vere e proprie ‘isole-pedagogiche’ agevoleranno le attività ludiche all’aria aperta, che intendiamo realizzare grazie ai nostri volontari e a personale specializzato a livello ludico-musicale e pedagogico-educativo”.

Il nuovo parco-giardino rientra nelle competenze pedagogiche l’associazione Amici della Pediatria mette a disposizione perché il periodo di degenza non rappresenti una sospensione della crescita personale, ma la arricchisca di esperienze. I volontari lavorano per stimolare la concentrazione, aiutare a controllare lo stress, offrendo benefici psicofisici e consentendo di esprimere e potenziare le competenze emotive, affettive, sociali, espressive, creative e senso-motorie, attività che con il GiCoBe potranno essere realizzate anche nelle esperienze all’aria aperta.

Il progetto è sostenuto da Sangalli SpA, Valtellina SpA, Fondazione Chapron Charity, AV Carpenteria, Nordzinc, Commerciale Siderurgica Bresciana, Veolia, Ferrobriantea, con il supporto di Gruppo Dimensione Comunità Srl, Ardenghi Fabio & c. s.n.c., i genitori di Martina ed i sostenitori delle iniziative BiscUovo e “La Spesa che fa Bene” di Iperal Supermercati.