La SIP commenta favorevolmente le nuove linee guida dell’OMS per proteggere l’infanzia dall’impatto dannoso del marketing alimentare

Vietare la pubblicità di cibo spazzatura nei programmi televisivi destinati ai più piccoli. La richiesta viene dalla Società Italiana di Pediatria, a seguito delle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in merito alle politiche per proteggere i bambini e le bambine dal marketing alimentare che è una minaccia per la loro salute (Policies to protect children from the harmful impact of food marketing).

La presidente della SIP Annamaria Staiano commenta: “Un documento che accogliamo con grande soddisfazione. Auspichiamo che anche il Governo italiano ne dia presto concreta applicazione nel nostro Paese, cominciando con il vietare o limitare la pubblicità di cibo spazzatura nei programmi televisivi destinati ai bambini e sui media digitali”.

Le raccomandazioni delle linee guida dell’OMS riguardano le politiche obbligatorie da attuare da parte dei Paesi membri per tutelare i minorenni dalla pubblicità di alimenti e bevande analcoliche ad alto contenuto di acidi grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi e sale (HFSS). Nonostante risalga al 2010 l’approvazione della raccomandazione dell’OMS sulla commercializzazione di alimenti e bevande analcoliche ai bimbi, questi continuano a essere esposti alla commercializzazione di tali prodotti, il cui consumo è associato a effetti negativi sulla salute. La raccomandazione aggiornata si basa sui risultati di revisioni di prove recenti che includono gli effetti dell’esposizione e del potere del marketing alimentare sulla salute dei bambini, i comportamenti alimentari e gli atteggiamenti e le convinzioni rispetto al cibo; inoltre, si basa anche su una revisione sistematica delle prove sulle politiche di restrizione del marketing alimentare.

“Come sottolinea l’OMS, il marketing alimentare è una minaccia per la salute pubblica Il Rapporto ha messo in luce che le tecniche di commercializzazione di cibi malsani influiscono negativamente sulle scelte alimentari, sulle richieste di prodotti dei bambini agli adulti, ma anche sui comportamenti e le convinzioni legate al cibo”, dice ancora Annamaria Staiano. “L’incremento dell’uso del marketing digitale, in particolare, è motivo di crescente preoccupazione perché amplifica questi messaggi e il coinvolgimento dei bambini”.

“Il marketing aggressivo e pervasivo di cibi e bevande ad alto contenuto di grassi, zuccheri e sale per i bambini è responsabile di scelte alimentari non salutari”, sottolinea Francesco Branca, direttore del Department of Nutrition and Food Safety dell’OMS, chiedendo ai governi ad agire: “Gli appelli a pratiche di marketing responsabili non hanno avuto un impatto significativo. I governi dovrebbero stabilire normative forti e complete”.