Una ricerca italiana ha valutato la presenza di sintomi manifestati nelle ore scolastiche che possono essere associati a un disturbo del sonno

Stanchezza e disattenzione tra i banchi di scuola quali possibili campanelli di allarme da non trascurare per il loro possibile collegamento a disturbi del sonno. La segnalazione arriva da una ricerca di FACExp – Experts in Orthodontics (realizzata in collaborazione con Key-Stone) 400 bambini fra i 3 e i 15 anni.

Lo studio si è svolto nella prima parte di quest’anno con l’ausilio di questionari distribuiti ai genitori dei bambini dal loro dentista ortodontista. Per evidenziare disturbi del sonno sono stati indagati anche i sintomi stanchezza e distrazione durante le lezioni, segnalati dagli insegnanti.

Viene riportato che un bambino su 20 manifesta segni di stanchezza e disattenzione che possono essere correlati a disturbi del sonno e che circa un bambino su quattro fra quelli risultati ‘assonnati’ a scuola ha un insieme di ulteriori sintomi, quali russamento forte e persistente, difficoltà di respirazione, e altri disturbi del sonno o di comportamento indagati, che potrebbero essere indice di sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome).

“La qualità del sonno è un importantissimo indicatore di salute anche nei bambini per i quali c’è un più ampio margine di intervento rispetto agli adulti per la prevenzione di patologie importanti: l’Osas pediatrica può essere associata a deficit neurocomportamentali, cardiovascolari, e anche problemi cranio facciali e scheletrici, che necessitano di un tempestivo riconoscimento, diagnosi e trattamento per evitare danni alla salute in età più avanzata”, ha detto Valerio Maccagnola, presidente di FACExp, e concluso: “In caso di sintomi, come la sonnolenza diurna o il russamento è consigliabile sottoporre il bambino a una polisonnografia pediatrica, esame strumentale notturno non invasivo, utile per indagare le cause dell’apnea notturna nei bambini”.