Appendici, escrescenze peduncolate oppure no, singole o multiple, congenite o acquisite. I “pippoli” della cute, condizione piuttosto rara nei neonati con prevalenza di circa di 4-5 casi su 1.000 nascituri, sono lesioni di norma benigne, localizzate in larga misura al volto, ma con possibile presenza in tutte le sedi corporee; sono meritevoli di diversa valutazione, di eventuale trattamento e follow-up nel tempo, a seconda della sede di comparsa o della natura della lesione. Se ne è parlato al 28° Congresso Pediatrico “I Pinguini” (Firenze, 10-11 Novembre ’23) di cui si presenta una piccola selezione di casi.

Appendice pre-auricolare

Tra le lesioni più frequenti, l’appendice pre-auricolare è congenita, mono o bilaterale, multipla o unica. «Si tratta di un eccesso di formazione cutanea – spiega il dottor Giuseppe Ruggiero (nella foto), Coordinatore Nazionale Area FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) – posizionata tra il primo arco e il secondo arco branchiale a livello della prima fessura.

Questa particolare collocazione può rendere ragione di eventuali implicazioni/correlazioni con l’apparato uditivo o profilare quadri malformativi dell’orecchio complessi. Può associarsi a quadri malformativi complessi, ad esempio, la Sindrome di Goldenhar dove la lesione si inserisce in un quadro di malformazioni monolaterali della mascella, bocca, orecchio e talvolta anche della colonna vertebrale, o la sindrome Branchio-Oto-Renale (BOR) caratterizzata da anomalie degli archi branchiali (schisi, fistole, cisti), difetti dell’udito (malformazioni dei padiglioni auricolari con fistole preauricolari, sordità di conduzione o neurosensoriale) e anomalie renali (malformazioni delle vie urinarie, ipoplasia o agenesia renale, displasia renale, cisti renali)». Occorre indagare una appendice pre-auricolare? Studi recenti dimostrerebbero che bambini con tags (inestetismi) cutanei, come lesioni pre-auricolari isolate, o fattori di rischio per la perdita dell’udito, non meritano ulteriori accertamenti al di fuori del nomale screening uditivo.

L’asportazione dei tag cutanei nel neonato potrebbe essere attuata ricorrendo a legamento o all’uso di clip metalliche specifiche: studi condotti avrebbero dimostrato che la rimozione immediata, nei primi giorni di vita, non si associa a eventi avversi o a cicatrici nei tre mesi successivi al follow up. Sono meritevoli di diverso approccio chirurgico di trattamento se le appendici pre-auricolari si accompagnano a fistole, cisti o malformazioni dell’orecchio.

Il “buco”

Il seno preauricolare è una malformazione genetica benigna, un piccolo foro vicino alla cartilagine dell’orecchio. Desta preoccupazione? «Occorre valutare le caratteristiche del piccolo buco – prosegue Ruggiero – . Ad esempio se si tratta di un seno, un orifizio a fondo cieco, va considerata la possibilità solo di una infezione locale nel tempo, mentre la presenza di una fistola desta attenzione fino alla possibilità di intervento chirurgico che va eseguito da un professionista con elevata expertise, per la ricchezza di vasi sanguigni arteriosi e venosi e di strutture nervose che caratterizzano la zona. È di particolare importanza il seno preauricolare localizzato sulla linea mediana del naso che potrebbe complicarsi in caso di estensione intracranica con possibile sviluppo anche di infezioni intracraniche».

Emangiomi lobulari eruttivi

Noti anche come granulomi piogenici, gli emangiomi lobulari eruttivi sono lesioni vascolari benigne acquisite, che rientrano tra le anomalie vascolari, in particolare tra i tumori vascolari. Da un punto di vista dermatoscopico, hanno l’aspetto di una lesione rossa circondata da un collaretto biancastro, spesso solitario, in rapida crescita, facile alla rottura.

«Di norma hanno rapida crescita, ma altrettanto velocemente possono rompersi e scomparire. Tuttavia – sottolinea Ruggiero – qualora si decida l’asportazione, è sempre necessario eseguire l’esame istologico, in quanto in alcuni casi potrebbero simulare un melanoma amelanotico».

Verruche e molluschi contagiosi

Fanno parte dei “pippoli” anche le verruche soprattutto le filiformi e il mollusco contagioso. «Anche in assenza di dermatoscopio – informa Ruggiero – è possibile fare una diagnosi di verruca: un bordo sempre ben definito, la presenza di black dots, puntini neri centrali espressione della vascolarizzazione della verruca (visibili anche tramite una foto scattata al cellulare) e un bordo eritematoso sono indice nel 90% dei casi di una lesione da verruca e di norma le verruche non sono meritevoli di trattamento in età pediatrica».

Il mollusco contagioso, infine, è una papula rosa, dalla superficie liscia e dal centro amorfo, bianco-grigiastro, con corona ramificata e possibile area centrale ombelicata, soffice al tatto; è una infezione sostenuta da Poxvirus. «Si risolve di norma spontaneamente – conclude l’esperto – in media in circa 13 mesi. Può colpire qualunque sede corporea, fatto salvo per le regioni palmo-plantari».

 

Bibliografia
* Wu GT, Devine C, Xu A et al. Is routine audiometric testing necessary for children with isolated preauricular lesions? Int J Pediatr Othorynolaringol, 2017, 93:68-70. Doi: 10.1016/j.ijporl.2016.12.032.
* Shonauer F, Guastafierro A, Grasso A et al. Ligaclip for Preauricular Skin Tags in the Newborn. Eur J Pedriatr J, 2021, 31(3):273-275. Doi: 10.1055/s-0040-1712931.