I bollettini della sorveglianza RespiVirNet di fine 2023 indicano un aumento dell’incidenza, in particolare nell’età pediatrica

Un’incidenza di sindromi simil-influenzali di 17,2 casi per mille assistiti nella 51° settimana (dal 18 al 24 dicembre) del 2023 (la settimana precedente era 15,6), livello che appare più alto di quello osservato in tutte le precedenti stagioni. A riportarlo sono i bollettini della sorveglianza RespiVirNet (sorveglianza coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, ISS), aggiornati al 29 dicembre.

Diversi virus respiratori sono responsabili di questo aumento insieme con quelli dell’influenza, anche se la loro circolazione è in aumento. E se l’incidenza appare stabile in adulti e anziani, è in aumento proprio nell’età pediatrica, soprattutto sotto i 5 anni, dove l’incidenza è di 47,1 casi per mille assistiti (ed era 36,5 nella settimana precedente).

Tutte le Regioni/PPAA che hanno attivato la sorveglianza riportano un’incidenza sopra la soglia basale, a eccezione della Basilicata, e in Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Campania è stata raggiunta la soglia di intensità ‘molto alta’ dell’incidenza. La percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale di quelli analizzati nella sesta settimana di sorveglianza è del 29,4% (26,8% la settimana precedente) e tra i virus influenzali sono prevalenti quelli di tipo A (98,5%) rispetto ai virus di tipo B, e sono soprattutto sottotipo H1N1pdm09. Infine, tra i campioni risultati positivi, il 25% era per SARS-CoV-2, l’11% per RSV, il 28% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori.

“Sono diversi gli agenti patogeni che concorrono all’aumento delle sindromi simil-influenzali cui assistiamo anche questa settimana. Tra questi, si trova il SARS-CoV-2 che ormai si è insediato stabilmente tra noi e che circola a livelli sostenuti con il virus influenzale, così come il virus respiratorio sinciziale responsabile di bronchioliti nei bambini più piccoli. E questo conferma l’importanza della vaccinazione soprattutto per le persone anziane, con malattie croniche o comunque fragili”, ha affermato Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’ISS. “Raccomandiamo anche una sana prudenza da osservare soprattutto se si hanno sintomi respiratori e se si è in presenza di bambini molto piccoli, persone anziane o con fragilità”.