Nel 2023 sono 185 gli organi trapiantati all’ospedale Papa Giovanni XXIII, di cui uno su cinque su pazienti in età pediatrica

Registrato nel 2023 il numero più alto mai raggiunto di organi solidi trapiantati all’ospedale Papa Giovanni XXIII: con 185 trapianti viene riportato un + 18% rispetto ai 156 dell’anno precedente, un aumento che supera anche la cifra a livello nazionale (+ 15%). Si tratta del quarto anno consecutivo di crescita a confronto del 2020 (anno segnato dalla pandemia) e comprende 38 organi trapiantati su pazienti in età pediatrica, circa uno su cinque.

Fra i dati pediatrici, l’equipe della Chirurgia 3 – trapianti addominali ha effettuato 29 trapianti di fegato mentre guardando al polmone, all’inizio del 2023 c’è stato il primo caso in Italia di trapianto di polmone da vivente, dal padre al figlio. Considerando il cuore, sono stati 5 i trapianti di questo organo su pazienti pediatrici e alla fine del 2023 i cardiochirurghi del Papa Giovanni hanno effettuato il primo trapianto pediatrico a cuore fermo in Italia (nella foto, da sinistra Amedeo Terzi e i cardiochirurghi pediatrici Federico Brunelli e Francesca Julia Papesso): la tecnica era stata sperimentata nello stesso anno per la prima volta a Padova su pazienti adulti e allarga la possibilità di organi disponibili: “Riuscire a recuperare un maggior numero di organi, che altrimenti andrebbero persi rappresenta una grande opportunità e una grande strada da percorrere soprattutto nei pazienti pediatrici”, commenta Amedeo Terzi, Direttore del centro trapianti di cuore.

Viene segnalato anche un aumento nel numero di pazienti deceduti che hanno donato gli organi dopo la morte e del numero di organi prelevati all’ospedale di Bergamo per essere destinati al trapianto nei vari centri della Rete (raddoppiato). Racconta Sergio Vedovati, responsabile del Coordinamento prelievo e trapianto d’organo: “È sempre molto doloroso e sofferto il momento in cui ci troviamo a comunicare ai familiari, subito dopo l’improvviso decesso di un paziente, che la Legge attribuisce loro il compito di interpretare le volontà del defunto e di esprimersi sulla donazione degli organi. In gran parte dei casi i parenti scelgono la via della donazione, perché capiscono che questo offre ad altri pazienti un’opportunità di cura e permette di salvare altre vite umane”.

Conclude Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII: “Gli ottimi risultati del 2023 testimoniano l’impegno dei nostri professionisti per non vanificare il gesto di estrema generosità di chi ha scelto di donare i propri organi e tessuti dopo la morte, offrendo così un’opportunità ad altri pazienti in attesa di una nuova vita. La nostra intenzione è di proseguire su questa strada. Continueremo a lavorare in rete con gli altri Centri grazie al prezioso lavoro di coordinamento della Rete regionale e di quella nazionale, che stanno alacremente operando per la crescita complessiva di tutto il sistema donazione-trapianto”.