La SINPIA sottolinea il ruolo della diagnosi precoce e di interventi personalizzati per ogni bambino e per chi se ne prende cura

A inizio aprile sono stati diffusi i numeri sui disturbo del neurosviluppo (DNS) e dello spettro autistico, grazie al lavoro dell’Osservatorio Nazionale, dei Centri clinici e della rete di pediatri che afferiscono al Network NIDA (Network Italiano per il Riconoscimento Precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico). La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) ha ribadito l’importanza della diagnosi e del trattamento precoce, insieme con la necessità di costruire interventi abilitativi personalizzati per ogni bambino e ogni famiglia.

“L’individuazione dei segni di rischio, la diagnosi precoce e l’intervento tempestivo sono azioni strategiche per il miglioramento della prognosi e della qualità della vita dei bambini con ASD e dei loro caregiver. La presa in carico dei soggetti a rischio e con ASD e delle loro famiglie è indispensabile fin dall’avvio del percorso di valutazione e necessita di adattamenti fluidi e personalizzati in relazione ai cambiamenti ed ai bisogni della persona nelle diverse fasi dello sviluppo e direi di tutta la vita”, afferma Elisa Fazzi, presidente della SINPIA e Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia.

“Oggi siamo migliorati in termini di diagnosi precoce e soprattutto nell’individuazione dei soggetti a rischio anche prima dei 2 anni grazie ad una maggiore conoscenza del disturbo e alla presenza di una rete diffusa di collaborazione tra i pediatri di libera scelta e i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Quello che è importante è che i servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza su tutto il territorio nazionale abbiano a disposizione tutte le risorse necessarie per realizzare l’intervento precoce, richiesta che formuliamo insistentemente da anni e che a tutt’oggi non è ancora una realtà consolidata”.

“Gli interventi terapeutici abilitativi e riabilitativi per i bambini e adolescenti con ASD variano in base alle cornici teoriche, alle procedure operative e ai contesti di attuazione”, si unisce Antonella Costantino, Past President SINPIA e Direttore UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. “Le persone con lo spettro autistico presentano spesso diverse comorbilità e co-occorrenze neurologiche e psichiatriche di cui è fondamentale tenere conto per la gestione della presa in carico.

La diagnosi precoce, l’intervento riabilitativo, il sostegno alle famiglie, la formazione degli operatori sanitari e degli educatori sono azioni da implementare per favorire l’integrazione e il miglioramento della qualità della vita delle persone con ASD. Purtroppo, ad oggi sono ancora presenti disomogeneità regionali, per la grande differenza di risorse di partenza dei servizi di NPIA (Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza) che i progetti del Fondo Nazionale Autismo non bastano a colmare”.

Aggiunge Massimo Molteni, Direttore Sanitario Centrale e Responsabile Area Psicopatologia dello Sviluppo età-specifici, Associazione La Nostra Famiglia, Irccs Eugenio Medea, Bosisio Parini (Lecco) e membro SINPIA: “I disturbi dello spettro autistico comportano un elevato carico sanitario, sociale ed economico trattandosi di disturbi ad elevata complessità che, nella maggior parte dei casi, accompagnano l’individuo per tutta la durata della vita. Oltre alla necessità di risorse adeguate, serve un paradigma differente nella organizzazione dei servizi sanitari che metta al centro la ‘rete’ dei servizi che si deve occupare di dare continuità ai bisogni di queste persone che vede nelle Unità Operative specialistiche di NPIA il naturale e centrale riferimento di indirizzo specifico degli interventi da porre in essere: proprio da questa consapevolezza speriamo nasca un modello di assistenza integrata che superi le distinzioni tutt’ora presenti tra ambito ospedaliero e territoriale, sanitario e socio-sanitario”.