Oltre 200 casi di morbillo notificati nei primi tre mesi del 2024, con l’incidenza più alta fra zero e quattro anni di età
Sono 213 i casi di morbillo che sono stati notificati dal primo di gennaio al 31 marzo di quest’anno, suddivisi in 34 casi a gennaio, 93 casi a febbraio e 86 casi a marzo 2024. Gli ultimi aggiornamenti il Bollettino di Aprile 2024, Morbillo & Rosolia News.
La maggior parte dei casi segnalati (181) ha avuto la conferma in laboratorio, cui si aggiungono 9 casi probabili e 23 casi possibili. A livello nazionale l’incidenza in questi tre mesi è stata di 14,5 casi per milione di abitanti, con l’incidenza più alta nella Regione Lazio (44,9/milione). I casi sono stati segnalati in quindici Regioni/PPAA, con il 68% dei casi in Lazio, Sicilia e Toscana. Nella metà dei casi è stato possibile ricostruire la trasmissione, principalmente in ambito familiare (n=35), mentre in 20 casi nosocomiale, in 19 in ambito lavorativo, in 13 casi durante viaggi internazionali e in sei a scuola. Undici casi sono operatori sanitari (sei non vaccinati).
Guardando la distribuzione per età, seppur i tre quarti dei casi (74,2%) erano nella fascia di età 15-64 anni, l’incidenza più alta era nella fascia 0-4 anni (63,3 casi per milione, 11 casi avevano meno di un anno) e a seguire in quella 15-39 anni (28,3 casi per milione).
In 187 casi (87,8%) era noto lo stato vaccinale, e di questi l’88,2% (165 casi) non era vaccinato al momento del contagio, 11 casi erano vaccinati con una dose, nove casi con due e per due casi non era noto il numero di dosi effettuate. In oltre un caso su quattro (26,3%) si è verificata almeno una complicanza (epatite/aumento delle transaminasi e polmonite le più frequenti) e c’è stato un caso di encefalite (giovane adulto non vaccinato).
Infine, la metà dei casi circa è stata ricoverata (48,8%), e in aggiunta ci sono stati 38 casi che sono andati in Pronto Soccorso.