Corso ECM 2025 – Allattamento del neonato a termine e pretermine

Modulo 3

di Piercarlo Salari

L’allattamento materno rappresenta un ambito di grande rilevanza pratica e in continuo aggiornamento nella pratica pediatrica e richiede un impegno costante per quanto riguarda non soltanto la formazione di tutti gli operatori, ma anche il coordinamento con i punti nascita e con le risorse territoriali disponibili. 

L’allattamento al seno e l’impiego del latte materno rappresentano una risorsa preziosa per la salute del neonato e della madre, grazie ai loro effetti benefici che si spingono ben oltre il solo apporto nutrizionale. Oltre a favorire una crescita ottimale nei primi mesi di vita, l’allattamento materno incide positivamente anche sullo sviluppo globale del bambino, con ricadute favorevoli che possono estendersi fino all’età adulta a livello metabolico, immunitario e neurocomportamentale.

Anche nei neonati pretermine il latte materno resta l’opzione elettiva, pur richiedendo modalità di somministrazione e strategie nutrizionali specifiche, come il gavage o la cosiddetta “alimentazione enterale minima”. Particolarmente delicata è la gestione dei neonati con peso molto basso alla nascita (VLBW), inferiore a 1.500 grammi, per i quali l’obiettivo è mimare il più possibile il ritmo di crescita che avverrebbe fisiologicamente in utero, in condizioni fisiologiche.

Questo ambizioso traguardo, tuttavia, comporta talvolta l’insorgenza di ritardo di crescita extrauterino (EUGR), con il rischio di malnutrizione e possibili implicazioni sullo sviluppo psicomotorio. Per prevenire tali esiti, si ricorre alla fortificazione del latte materno o, nei casi necessari, all’utilizzo di formule speciali, in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali elevati di questi pazienti. Una nutrizione mirata, individualizzata e tempestiva si conferma, quindi, un elemento cruciale nella cura dei neonati più vulnerabili.

Il compito del pediatra è dunque articolato, con la finalità prioritaria che diventi fulcro insostituibile della cultura dell’alimentazione e di quella puericultura, con la presa in carico dei neonati sia a termine sia pretermine per la sopravvivenza e la futura qualità di vita dei pretermine.

 “L’Allattamento del neonato a termine e pretermine spunti essenziali di carattere auxologico, nutrizionale e gestionale” viene trattato nel 3° modulo del corso ECM La nutrizione e i suoi disturbi pubblicato progressivamente sulla rivista e contestualmente sulla piattaforma e-Learning di Accademia Tecniche Nuove ed eroga 22,5 crediti.

 

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Modulo didattico 3

Allattamento del neonato a termine e pretermine
Spunti essenziali di carattere auxologico, nutrizionale e gestionale

Autore: Dottor Piercarlo Salari

L’allattamento al seno e l’uso del latte materno nell’alimentazione conferiscono benefici nutrizionali e non nutrizionali al neonato e alla madre ottimizzando la salute del lattante e influenzando anche quella del bimbo e alcuni aspetti della vita da adulto. In altre parole, esercita effetti positivi sulla crescita e sullo sviluppo non solo in età pediatrica. L’allattamento al seno e l’uso del latte materno rimangono l’alimento ideale anche per il nato pretermine, sebbene diverse modalità e princìpi di alimentazione dovranno essere considerate (esempio gavage, “minimal enteral feeding”). Saranno evidenziate le linee guida nutrizionali per una corretta alimentazione, nonché le strategie gestionali per ottimizzare il sostegno alle madri e migliorare l’outcome dei bambini.

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