La SIMRI sottolinea l’importanza non solo di sensibilizzare sull’asma, ma anche correggere le false credenze che ne ostacolano la gestione

Aumentare la conoscenza della malattia e migliorarne il trattamento: l’asma si può e si deve gestire bene. Ne parla la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) (affiliata alla Società Italiana di Pediatria), che, con l’occasione della giornata mondiale a inizio maggio dedicata all’asma, rinnova il suo impegno e ricorda l’importanza di far conoscere la malattia; conoscenza che è il primo passo da un lato per non farsi condizionare dalla paura e dall’altro per non minimizzare e trascurare.

“Ancora oggi circolano troppe idee sbagliate intorno all’asma infantile, alcune sono retaggi del passato, altre frutto della paura o della disinformazione”, sottolinea Stefania La Grutta, presidente della SIMRI. “Una cattiva informazione può portare i genitori a imporre limitazioni ingiustificate ai figli, impedendo loro di vivere serenamente, oppure a trascurare sintomi e terapie, esponendo i bambini a rischi evitabili. È fondamentale promuovere una corretta conoscenza dell’asma per garantire ai bambini una vita serena e attiva”.

Per aiutare bambini e bambine a convivere meglio con la diagnosi di asma, la SIMRI ha quindi elencato dieci falsi miti, da sfatare, qui di seguito riportati in sintesi.

“Passerà con la crescita”: se in alcuni casi i sintomi migliorano, l’asma, confermata la diagnosi, è una malattia cronica, dunque non sottovalutare i sintomi o abbandonare precocemente le cure, con un aumento del rischio di attacchi acuti e di complicanze. “L’attività fisica è sconsigliata”: la SIMRI riporta che lo sport non solo è consentito, ma è raccomandato, nei bambini con asma ben controllata, l’attività fisica fa bene, migliora la funzionalità respiratoria e la qualità della vita; importante solo adottare alcune precauzioni. “In vacanza si può sospendere tutto: sta meglio”, ma in realtà l’asma non va in vacanza, la terapia va continuata. “Se ha tosse con fischio, è asma”, mentre invece una tosse sibilante può avere molte cause diverse: è importante una valutazione accurata e solo una diagnosi corretta consente una terapia efficace. “Basta una visita per capirlo”, ma la SIMRI sottolinea l’importanza della spirometria, l’esame di riferimento per la diagnosi e il monitoraggio dell’asma, oltre a essere fondamentale per distinguere questa condizione da altre simili (per esempio bronchiti o infezioni virali).

“È una malattia da allergia”: se molti casi sono legati ad allergie, la società ricorda che non lo sono tutti, essendoci anche forme non allergiche, scatenate da infezioni, stress o fattori ambientali; capire la causa è essenziale per la gestione. “Solo lo sforzo fisico scatena le crisi”: anche qui la SIMRI sottolinea come l’asma possa peggiorare non solo per lo sforzo fisico ma per diversi motivi (da capire per la prevenzione e la terapia), e riporta esempi di altri fattori scatenanti comuni (aria fredda, inquinamento atmosferico, pollini, emozioni intense, umidità, soprattutto infezioni virali). “L’inquinamento non ha impatto sull’asma”, quando invece vivere in aree inquinate comporta un maggior rischio di crisi asmatiche, e fumo passivo e gli inquinanti indoor (per esempio muffe e prodotti per la pulizia), possono peggiorare la situazione. “Trovata la terapia giusta, si prende per tutta la vita”: anche in questo caso la SIMRI precisa che il trattamento non è né fisso né immutabile ma richiede una personalizzazione in base a gravità, risposta ai farmaci ed evoluzione dei sintomi, con l’obiettivo di mantenere il controllo con la dose minima efficace di farmaci. L’ultimo falso mito elencato, “Se non ha sintomi, può smettere i farmaci”, è ancora sulla terapia: ricorda che anche in assenza di sintomi l’infiammazione può persistere, e dunque una sospensione del trattamento senza consultare lo specialista può essere causa di riacutizzazioni improvvise e rischi evitabili.