La SINPIA sottolinea come i disturbi del neurosviluppo siano una delle conseguenze più frequenti della nascita pretermine e quanto sia importante un intervento precoce

“Promuovere il neurosviluppo dei nati pretermine significa migliorare il futuro della società”, affermano i neuropsichiatri infantili della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), che sottolinea l’importanza dell’intervento precoce, di un ambiente adeguato e della relazione genitore-bambino come strumenti di protezione e promozione del neurosviluppo per questi neonati.

I disturbi del neurosviluppo rappresentano una delle conseguenze più frequenti della nascita pretermine, dice ancora la SINPIA, sottolineando che la promozione del neurosviluppo e l’intervento precoce sono “una priorità non solo per la ricerca ma anche per la cura e il benessere delle nuove generazioni”.

Viene ricordato come la nascita pretermine richieda ai piccoli un confronto con il mondo esterno prima che i loro organi abbiano completato il processo di maturazione. Se la sopravvivenza è oggi notevolmente aumentata e sono sempre più rare le lesioni cerebrali più gravi, come la leucomalacia periventricolare grave, prosegue la SINPIA, rimane ancora il rischio di uno sviluppo neuropsichico non del tutto favorevole per una percentuale significativa dei piccoli nati molto o estremamente pretermine.

“Anche in assenza di lesioni cerebrali strutturali e visibili il cervello del pretermine si sviluppa in un ambiente molto diverso da quello naturale dell’utero materno, proprio nel momento della massima crescita delle sinapsi e delle connessioni neuronali”, dice Elisa Fazzi, presidente della SINPIA. “Questa condizione di dismaturità può determinare un ‘danno invisibile’, base di possibili disturbi del neurosviluppo. Le conseguenze emergono nei primi anni di vita sotto forma di difficoltà cognitive, sensoriali, attentive, di regolazione emotiva e nelle competenze sociali e comunicative”.

Ricerca, protezione e resilienza

Fra le strategie di neuroprotezione precoce, la SINPIA segnala uno studio multicentrico italiano, ancora in corso, condotto da Policlinico San Matteo e IRCCS Fondazione Mondino di Pavia e dagli Spedali Civili di Brescia, che propone “l’utilizzo della melatonina come sostanza protettiva contro lo stress ossidativo, cui i pretermine sono particolarmente esposti (J Pineal Res., 2024)”.

E vi sono poi anche conferme della resilienza del cervello in via di maturazione, raccontate da Elisa Fazzi che prosegue: “La plasticità cerebrale è la grande risorsa dei bambini nati pretermine: il loro cervello è capace di modificarsi in base all’esperienza e di riorganizzarsi soprattutto se supportato da un ambiente favorevole e interventi precoci adeguati, rivolti anche a sostegno della famiglia. Questo ci spinge a considerare l’ambiente e le cure non solo come un contesto di sostegno, ma come una vera e propria ‘terapia’ per promuovere il neurosviluppo”.

Si unisce Simona Orcesi, professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile, Università di Pavia, IRCCS Fondazione Mondino e membro direttivo SINPIA: “Rafforzare le interazioni madre bambino esercita un effetto protettivo sullo sviluppo, come suggerito da uno studio dell’Università di Pavia che ha mostrato come i pretermine siano in grado, già a poche settimane di vita, di riconoscere e rispondere al sorriso dell’adulto guardando solo gli occhi, anche se il resto del volto è nascosto dalla mascherina (Infant Behav Dev., 2024), dimostrando che i nati pretermine possiedono la capacità innata di mettersi in relazione con gli altri. L’ambiente extrauterino, se ben orientato, può diventare un’opportunità di crescita e un vero fattore protettivo per lo sviluppo del cervello”.

Rispetto al deficit visivo (spesso associato alla nascita prematura), la SINPIA riporta il progetto VIPPSTAR che ha preso il via in Italia e in 8 Paesi in Europa (con i finanziamenti europei HORIZON 2024), coordinato dalla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Università di Brescia, in collaborazione con ASST Spedali Civili e il centro LIGHT di Brescia sul tema della riabilitazione visiva interattiva precoce, che è stato dimostrato migliorare non solo le funzioni visive, ma anche lo sviluppo neuropsichico globale (Dev Med Child Neurol., 2021).

“Lavorare sull’ambiente e sul coinvolgimento dei genitori è una delle strategie più efficaci per sostenere la crescita armoniosa dei bambini pretermine. La relazione è il primo strumento terapeutico”, dice ancora Simona Orcesi. “A Pavia, ad esempio, in collaborazione con la Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico San Matteo, stiamo implementando diversi programmi di intervento precoce come il percorso ‘STAmmi VICINO’, finalizzato a promuovere le competenze neurocomportamentali e alimentari dei neonati pretermine, riducendo lo stress e rafforzando il ruolo dei genitori (Front Public Health, 2025) e la piattaforma digitale “NE@R” che offre ai genitori suggerimenti e attività guidate per stimolare lo sviluppo motorio, cognitivo e sociale del bambino dopo la dimissione (Front Public Health, 2025)”.

L’importanza del follow up

Infine, sul tema del follow up, la SINPIA ricorda la rete nazionale Baby@Net, istituita dall’Istituto Superiore di Sanità con la collaborazione e il supporto delle principali Società̀ scientifiche e sigle professionali coinvolte nella cura del bambino pretermine e a rischio di disturbo del neurosviluppo, compresa la SINPIA.

Conclude Elisa Fazzi: “Il follow-up, che deve continuare fino all’età scolare, è oggi uno strumento indispensabile non solo per individuare precocemente i bambini più fragili, ma anche per valutare l’efficacia delle cure e orientare le politiche di sanità pubblica. Promuovere il neurosviluppo e la qualità dell’ambiente di vita del neonato pretermine significa migliorare il futuro e il benessere dell’intera società”.

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