Allattamento e farmaci: l’AIFA ne parla

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Newborn sucks mother's breast, breastfeedingL’importanza dell’allattamento al seno e la paura delle mamme quando devono assumente farmaci e nello stesso tempo allattare. L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha sottolineato gli aspetti di questa condizione che desta preoccupazione nelle mamme, tanto che da portarle spesso a decidere di sospendere la terapia o l’allattamento. “Questo tipo di approccio è spesso inutile, oltre che dannoso, perché solo un ristretto gruppo di medicinali è realmente controindicato per le madri che allattano o associato a effetti negativi per i bambini”, riporta una notizia sul sito AIFA. “Nella maggior parte dei casi, il neonato assorbirebbe comunque una quantità molto bassa dei farmaci somministrati alla madre, che non comporta rischi di effetti indesiderati. Raramente, quindi, l’assunzione di farmaci richiede l’interruzione (temporanea o definitiva) dell’allattamento”. Sono diverse le variabili che influenzano la quantità di farmaco nel latte materno e assunta dal piccolo, che dipendono dalle caratteristiche del farmaco e della terapia, dell’allattamento stesso e del lattante. “Appare evidente che in tutti i casi di terapia materna in corso di allattamento, specie in caso di patologia cronica, è necessario che il lattante sia valutato dal pediatra, che deve essere sempre informato della terapia materna”, sottolinea AIFA, che ricorda l’importanza dell’allattamento al seno dimostrata dalla letteratura e riportata dall’Organizzazione mondiale della sanità, così come pubblicazioni sulla compatibilità di allattamento e assunzione di farmaci. Vengono anche segnalati strumenti utili al reperimento di informazioni in caso di prescrizione medica in allattamento, e ricordata la campagna avviata Farmaci e gravidanza, per “favorire la diffusione del messaggio che i farmaci devono essere assunti con un atteggiamento responsabile e consapevole, quando necessario, e sempre secondo le indicazioni prescritte dal medico a cui è necessario rivolgersi per decidere cosa fare”.