Il neonato percepisce il proprio corpo nello spazio

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01571FCHUno studio italiano, recentemente pubblicato da PLOS Biology, svela come già a poche settimane di vita le aree del cervello del neonato che presiedono all’analisi della visione del movimento, siano mature e simili a quelle dell’adulto. La scoperta apre nuove prospettive prognostiche nei bambini con disturbi neurologici. La ricerca, condotta da Maria Concetta Morrone dell’IRCCS Fondazione Stella Maris e docente all’Università di Pisa, Laura Biagi e Michela Tosetti della Fondazione Stella Maris, Sofia Allegra Crespi del Dipartimento di Psicologia Vita Salute dell’Università San Raffaele di Milano, getta una nuova luce su aree cerebrali che si pensava si sviluppassero molto più lentamente con l’età, solo grazie alle interazioni che il bambino ha con il mondo esterno.

Nel corso degli esperimenti, effettuati con risonanza magnetica funzionale le ricercatrici, hanno registrato l’attività cerebrale in circa dodici bambini di 7 settimane di età, mentre erano intenti a seguire con lo sguardo dei punti luminosi che si muovevano in modo casuale o in traiettorie coerenti. Le ricercatrici hanno scoperto che, proprio come gli adulti, i bambini mostrano maggiori risposte al movimento coerente, rispetto al moto casuale. Questo è avvenuto in un’ampia rete di aree cerebrali, comprese quelle associate alla percezione del corpo e al sistema vestibolare. Questo suggerisce che i bambini di poche settimane possiedono già la percezione del proprio corpo nello spazio.

Complessivamente lo studio ha dimostrato come le principali aree corticali che servono all’elaborazione del movimento proprie degli adulti, in realtà siano all’opera già a 7 settimane di vita. Il dato certamente più rilevante è che i bambini così piccoli, che ancora non sanno camminare, già abbiano la percezione della posizione del proprio corpo nel mondo esterno. Questi risultati sono molto importanti per le implicazioni cliniche che ne potrebbero derivare, in particolare per quanto riguarda quei disturbi dello sviluppo neurologico come l’autismo e la paralisi cerebrale, in cui la visione ne viene compromessa. Questa ricerca fornisce indicazioni preziose sulla posizione in cui si trovano le diverse aree visive del cervello infantile e il loro stato di maturazione. Mappe che possono guidare i medici verso nuove prospettive riabilitative appropriate e maggiormente efficaci se realizzati durante certe finestre temporali dello sviluppo.

 

Biagi L, Crespi SA, Tosetti M, Morrone MC. BOLD Response selective to flow-motion in very young infants. PLoS Biol 2015; 13(9): e1002260.