Deficit di GLUT1: clinica e trattamento

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Clinica: un’ampia variabilità fenotipica

La forma classica della SD-GLUT1 si manifesta come una grave encefalopatia metabolica, caratterizzata dall’associazione di epilessia, disturbi motori complessi, microcefalia e ritardo mentale. Recentemente sono state identificate differenti presentazioni cliniche (varianti atipiche), associate a mutazioni del gene SLC2A1, ampliando lo spettro di fenotipi clinici con cui questa sindrome può presentarsi. Tali varianti comprendono: disturbi complessi di movimento non associati a epilessia, discinesia parossistica indotta dall’esercizio ed epilessia con assenza a esordio precoce (età di esordio < 4 anni). Non sono stati identificati specifici tipi di crisi convulsive, in quanto la SDGLUT1 può associarsi a un ampio spettro di epilessie. Nella forma classica, le crisi epilettiche generalmente si presentano nel primo anno di vita o nella prima infanzia e frequentemente sono farmaco-resistenti. Deficit familiari del GLUT1 sono stati associati a epilessie generalizzate idiopatiche, specialmente con assenze a esordio precoce, le quali sembrano presentarsi con caratteristiche elettrocliniche indistinguibili dalle forme di epilessie generalizzate idiopatiche. L’analisi di 2 famiglie, che segregavano per la stessa mutazione di SLC2A1, ha mostrato che su 15 soggetti portatori della mutazione, 12 soffrivano di tipi diversi di epilessia, comprese quelle idiopatiche generalizzate con assenza. La discinesia parossistica indotta dall’esercizio è stata rilevata nella metà dei membri di queste famiglie, dimostrando che il deficit di GLUT1 può avere anche un’ereditarietà di tipo autosomico-dominante. Per tale motivo, un deficit del GLUT1 dovrebbe essere sempre sospettato in quei pazienti con un’epilessia idiopatica generalizzata, in particolare con crisi di assenze, che presentano una familiarità suggestiva per un’ereditarietà autosomico-dominante, soprattutto se l’epilessia si associa a disturbi di movimento, quale la discinesia parossistica indotta dall’esercizio. Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le segnalazioni di casi di crisi di assenza tipica con un esordio precoce (prima dei 4 anni di vita); poiché questa forma di epilessia ha generalmente un esordio più tardivo, tali studi hanno suggerito l’ipotesi che questa condizione epilettica ad esordio precoce possa essere una probabile e distinta sindrome epilettica, definita come “epilessia-assenza ad esordio precoce”. Tuttavia, questa entità nosologica non è stata ancora accettata né inserita nella classificazione delle sindromi epilettiche. L’esordio precoce di crisi di assenze avviene generalmente tra i 12 e i 36 mesi ed entrambi i sessi vengono colpiti in ugual misura; questo tipo di crisi potrebbe rappresentare meno dell’1% delle epilessie che insorgono prima dei 3 anni di vita. La prognosi è generalmente buona e sovrapponibile a quella dell’epilessia assenza dell’infanzia con uno sviluppo neuro-cognitivo normale o lievemente inferiore alla norma. La SD-GLUT1può associarsi a oltre il 10% dei casi di epilessia con assenze a esordio precoce. Questa rara forma di epilessia potrebbe quindi rappresentare un fenotipo lieve del deficit del GLUT1. Inoltre, la SD-GLUT1potrebbe essere presente in una significativa proporzione di epilessie con assenze precoci atipiche, ovvero associate a difficoltà del linguaggio, atipie elettroencefalografiche e incompleta risposta al trattamento anticonvulsivante. Sebbene le crisi epilettiche rappresentino una componente clinica caratteristica della SD-GLUT1, una minoranza di pazienti possono manifestare prevalentemente disturbi motori, come atassia, spasticità, movimenti coreo-atetosici, distonia e discinesia parossistica indotta dall’esercizio. La severità della SD-GLUT1 dipende dalla gravità delle crisi epilettiche, del disturbo motorio e dall’entità del ritardo mentale e non necessariamente dalla combinazione o meno dei 3 disturbi. La microcefalia acquisita è presente nella maggior parte dei fenotipi clinici più severi.