Dal 2007 al 2013 i posti per accedere alla laurea in Medicina e Chirurgia sono passati da 7.300 a 10.700, mentre quelli dei contratti di specializzazione nel 2012 erano 5.000 e la previsione per il 2014 scende a 3.500. I numeri sono riportati nel «Appello per il futuro degli studenti e degli aspiranti specializzandi» (http://medicisenzafuturo.it), il cui Comitato promotore ha preso iniziativa da un gruppo di studenti di Medicina uniti nel “Coordinamento Nazionale Studenti in Medicina per la RI-FORMAzione” e di neolaureati nel “Comitato aspiranti specializzandi”. L’Appello, che ha superato le 40.200 firme, riporta i numeri di una situazione assai grave non solo per laureati e laureandi ma per il futuro del Servizio sanitario nazionale. Il quadro comprende anche i futuri pediatri, come spiega Salvatore Aversa, presidente dell’Osservatorio Nazionale Specializzandi Pediatria: «Purtroppo non ci sono numeri precisi e aggiornati. Non si sa ancora quanti contratti saranno definitivamente stanziati e quanti di questi verranno assegnanti alla pediatria. Con la definizione del bando di concorso verrà messa mano contestualmente alla riforma che doveva emanarsi entro il 31 marzo per far espletare il concorso entro luglio, ma il concorso è slittato a ottobre. Bisognerà prima capire se ci sarà una riduzione della durata di alcuni corsi di specializzazione per permettere di razionalizzare i fondi e poter bandire un maggior numero di posti disponibili per le varie specialità. La sensazione è che ci sarà una riduzione generale dell’offerta di contratti. Il preoccupante rischio è che si crei una sorta di imbuto con un divario molto importante tra accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia e quello alle scuole di specializzazione. Il risultato sarebbe un crescente numero di laureati in medicina disoccupati».