L’aumentato rischio di sviluppare allergia nei bambini nati con parto cesareo sembra essere legato a una alterata composizione del microbiota intestinale, da qui l’ipotesi di una supplementazione con adeguati probiotici per ristabilire l’equilibrio microbico e prevenire la malattia allergica. Di questo tema emergente si è parlato in occasione dell’ultimo Congresso nazionale della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica. La relazione tra parto cesareo e più elevato rischio di sviluppare malattie allergiche, asma e rinite allergica, in epoche successive della vita era già stata messa in evidenza da alcune metanalisi (Thavagnanam et al. Clin Exp Allergy, 2008; Bager et al. Clin Exp Allergy, 2008). Un ruolo chiave in questa relazione è la formazione del microbiota intestinale al momento della nascita: la composizione batterica intestinale risulta infatti molto differente nei bambini nati da parto vaginale rispetto a quelli mati da cesareo.
La spiegazione più accreditata sembra essere legata al fatto che un adeguato carico antigenico alla nascita attiva un network regolatore capace di ridurre lo sviluppo di malattie allergiche e autoimmuni, ed è proprio il microbiota intestinale definito “sano” – quello dei nati con parto naturale – a determinare un carico antigenico determinante nel modulare i meccanismi regolatori del profilo immunitario.
«La colonizzazione batterica che inizia immediatamente dopo la nascita, costituisce il core di un vero e proprio “organo microbico” metabolicamente e immunologicamente attivo ‒ spiega Vito Leonardo Miniello, docente di Pediatria e Nutrizione pediatrica, Università di Bari “Aldo Moro”. «Attraverso un complesso e continuo cross-talk con l’enterocita e il sistema immunitario mucosale intestinale, il microbiota invia segnali che ne favoriscono la maturazione postnatale e l’omeostasi immunitaria».
Di conseguenza, la possibilità di condizionare la storia naturale della malattia allergica, attraverso la modulazione della composizione del microbiota intestinale, rappresenta un obiettivo scientifico dagli interessanti risvolti sociali ed economici. «Alcuni studi recenti ‒ conclude Miniello ‒ mostrano come la disbiosi e il conseguente aumento dell’espressione di patologie allergiche possono essere prevenute con la supplementazione dei cosiddetti “biomodulatori intestinali” quali prebiotici, probiotici, simbiotici e post biotici».