Una novità dalle linee guida europee della Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica che riguarda la diagnosi in bambini asintomatici o con pochi sintomi

Diagnosi di celiachia che può essere effettuata anche in assenza di biopsia intestinale. Questa possibilità rappresenta la novità principale contenuta nelle linee guida europee che sono state realizzate di recente dalla Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica.

La novità è stata presentata da Riccardo Troncone, professore di pediatria alla Federico II di Napoli e Presidente della Società internazionale per lo studio della celiachia, durante il Congresso della Società Italiana di Pediatria (25-28 maggio). Diventerebbe quindi più semplice, senza il ricorso a questa pratica in età pediatrica, la diagnosi nei casi anche a- o paucisintomatici.

“Si tratta di un unicum che riguarda solo i bambini europei: le nostre linee guida, infatti, si discostano da quelle nord-americane”, ha sottolineato Riccardo Troncone. Se le nuove linee guida consolidano e validano quanto già seguito dal 2012, la novità risiede nell’allargamento anche ai bambini senza sintomi, semplificando l’accesso a tale diagnosi senza biopsia per il quale non sarebbe più necessaria la tipizzazione HLA.

Riccardo Troncone ha spiegato che “quasi la metà dei bambini viene oggi diagnosticata senza biopsia intestinale e i timori che l’assenza di questo esame portasse a diagnosi non corrette si sono attenuati con l’esperienza di questi ultimi anni. Teniamo sempre in attenta considerazione che rivedere la diagnosi in un paziente che è a dieta senza glutine da anni non è facile dal momento che richiede la riesposizione al glutine. Il momento in cui si fa per la prima volta la diagnosi diventa quindi cruciale”.

Vi sono comunque due condizioni richieste per arrivare alla diagnosi senza biopsia: “un’analisi sierologica che evidenzi la presenza di valori molto elevati di anticorpi specifici per la celiachia, ovvero gli anticorpi antitransglutaminasi, e la conferma della positività, sempre nel sangue, degli anticorpi antiendomisio. Se un soggetto ha un livello molto elevato di questi anticorpi si può considerare la possibilità di una diagnosi senza biopsia”, ha spiegato ancora Riccardo Troncone. “Questa decisione di procedere senza biopsia deve essere però ben spiegata ai genitori e presa in accordo con la famiglia, illustrando ai genitori che questa è una diagnosi delicata, implicando una dieta per tutta la vita del bambino”.