Al Burlo al via il progetto “Pet Visiting”, grazie al quale i famigliari dei piccoli ricoverati potranno portare in visita ai pazienti i loro animali compagni di vita

Colmare la distanza che vivono i bambini ricoverati tra le giornate passate in ospedale e la vita di tutti i giorni. E per farlo possono essere di aiuto gli animali da compagnia in visita in ospedale, attenuando la fatica dei periodi di ricovero, soprattutto se lunghi. Nasce così il progetto dei Laboratori di cura delle Professioni sanitare dell’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo” di Trieste, da nome “Pet Visiting – Un amico a quattro zampe”, grazie al quale i bambini ricoverati potranno vedere in ospedale gli animali da compagnia, portati dai loro famigliari. Il tutto nel rispetto delle norme di sicurezza.

“Per rendere il nostro Istituto ancora migliore lavoriamo anche per cercare di far sì che l’assistenza durante il ricovero ospedaliero riesca a colmare il più possibile la distanza rispetto alla situazione della vita di ogni giorno”, ha affermato il direttore generale dell’Irccs, Stefano Dorbolò. “E questo progetto va proprio nella direzione di voler positivizzare l’esperienza della degenza pensando anche di contribuire in modo significativo al processo di guarigione dei nostri piccoli pazienti”. Stefano Dorbolò ha spiegato che l’idea è stata sviluppata in uno dei 12 Laboratori di cura delle Professioni sanitarie dell’Istituto, laboratori il cui obiettivo è “promuovere e realizzare progetti su tematiche ad alto impatto assistenziale trasversali e multiprofessionali per valorizzare e migliorare percorsi di cura già attivi e svilupparne di nuovi”.

A partire dal 10 agosto, ha spiegato Livia Bicego, direttore delle Professioni sanitarie, i bambini ricoverati hanno la possibilità di “incontrare durante il periodo di ospitalità i loro compagni di vita e amici cani e/o gatti. È con grande soddisfazione che le Professioni Sanitarie del Burlo offrono la possibilità di ricevere durante il momento difficile che si trascorre in ospedale, una delle cure più significative e ad alto impatto per il benessere, il recupero e la ‘risalita’ dai momenti difficili. Ma l’emozione e la soddisfazione più forte è legata al pensiero della forza che l’incontro con l’amico cane e gatto stimolerà nelle persone che curiamo”.