Presentata l’attività e i risultati ottenuti presso il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona

Operare bambini con cardiopatie congenite, prendendo in carico non solo il piccolo paziente ma tutta la sua famiglia nel difficile percorso, dalla scoperta, all’intervento, alla riabilitazione. Nel Centro di Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona il numero di interventi è quasi 280 l’anno e i tassi di mortalità vicini allo zero negli ultimi tre anni; tutti i professionisti, ognuno per la sua parte, lavorano in team per ottimizzare la gestione dei pazienti e rendere il ricovero il più sereno possibile.

“La nostra «mission» è il trattamento delle malformazioni cardiache congenite a partire dal periodo neonatale fino all’età adulta. Per ‘trattamento’ intendiamo la presa in carico del bambino/adulto ‘in toto’, non solo per tutti gli aspetti clinici ma anche per quelli psicologici ed emotivi del paziente e della sua famiglia”. A parlare è Marco Pozzi, direttore del Reparto Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita Ospedali Riuniti Ancona, in occasione dell’evento “Cuori Birichini in corsia”, ’evento  nato grazie all’impegno dell’Associazione Onlus Un Battito di Ali e del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita.

Nella presentazione dell’attività svolta, Marco Pozzi ha sottolineato l’importanza del lavoro d’insieme, cardiologi e cardiochirurgici, con gli operatori sanitari e tutto lo staff del reparto che accompagna pazienti e famiglie, in un clima che, senza sottovalutare la condizione ma con preparazione e serietà, cerca di accogliere i bambini facendo conoscere loro prima gli ambienti in cui dovranno stare e rendendoli partecipi della loro condizione e di quello che succederà. In questo si affianca anche al progetto ‘La cartella Giocosa’, attraverso la quale il bambino prende consapevolezza della sua malattia e dei trattamenti necessari per affrontarla, insieme a un professionista Clown Dottore, Il “Dottor Pupozzi”, che affianca medici e infermieri nel compito di spiegare la malattia e le cure. ‘La cartella Giocosa’ rappresenta uno dei diversi progetti realizzati dall’Associazione Onlus Un Battito di Ali, rivolti non solo a migliorare le vite dei bambini e delle loro famiglie, ma anche a prevenire morti improvvise causate da patologie cardiologiche non scoperte e da diagnosi non chiare, a supportare studi, e collaborazioni.

Marco Pozzi ha presentato alcuni dati relativi all’attività del Centro, raccontando come la maggior parte dei pazienti trattati abbia meno di 15 anni (quasi l’80%), e complessivamente uno su due sia sottoposto all’intervento entro il primo anno di vita (21% meno di un mese, 30% tra un mese e un anno di vita); la mortalità comparata tra il centro di Ancona e la totalità dei centri europei, considerando come periodo 2008-2020, è dello 0,4% (ad Ancona) rispetto al 3,7%. Fra il 2008 e il 2021 sono stati operati di chirurgia delle anomalie coronariche 42 pazienti (età media 14,3 anni, range 0,1-65 anni) con una mortalità dello 0%, e fra il 2005 e il 2021 sono stati 107 i soggetti sottoposti a chirurgia della valvola aortica senza utilizzo di protesi artificiali, con età media 9 anni (1-47 anni) e mortalità 0%. Inoltre, vengono effettuati anche trattamenti chirurgici di stenosi tracheali congenite, malformazioni cuore-trachea e compressioni dell’albero respiratorio da malformazioni vascolari in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze. Si uniscono, poi, altre attività sempre rivolte alla cura delle cardiopatie congenite, dalla telemedicina al monitoraggio durante competizioni sportive, a modelli sperimentali di flusso coronarico (Bio Ingegneria del Politecnico Marche), ad attività umanitaria.

Con il benessere in senso globale del paziente, e della famiglia che lo segue e accompagna, sempre al centro.