Roma ha ospitato professionisti da diversi Paesi del mondo per un confronto sull’impatto della pandemia e il ruolo della medicina omeopatica

Si è svolto a Roma il congresso internazionale del Centre d’Enseignement et de Développement de l’Homéopathie (CEDH), con la presenza per due giorni per uno scambio di esperienze cliniche di partecipanti da 22 Paesi, fra cui Stati Uniti, Colombia, Spagna, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Tunisia, Belgio e Italia. In particolare, la decima edizione del Congresso CEDH ha concentrato l’attenzione sull’impatto della pandemia da COVID-19 sulla salute dei bambini e al ruolo della medicina omeopatica.

In programma diversi temi come i nuovi codici per la cura dei bambini e adolescenti del XXI secolo, l’oncologia pediatrica, i disturbi ginecologici, le fobie scolari, la sindrome dermo-respiratoria e molti altri, ma la conferenza si proponeva di mostrare il giusto ruolo dell’omeopatia nella presa in carico complessiva dei pazienti. “Da oltre 50 anni, la scuola internazionale di omeopatia CEDH è fortemente impegnata nella formazione di professionisti della salute in tutto il mondo”, ha detto Martine Tassone, direttore medico e pedagogico CEDH. “In occasione del congresso di Roma abbiamo coinvolto una trentina di relatori internazionali per un confronto su come la crisi sanitaria abbia determinato un peggioramento delle condizioni di salute generali di bambini e adolescenti (disturbi comportamentali, depressione, disturbi genitourinari ecc.), esplorando allo stesso tempo il ruolo che il medicinale omeopatico può svolgere nella pratica medica di ognuno”.

Accanto a simposi e relazioni plenarie su tematiche di salute di attualità, è stato dato spazio alla ricerca in omeopatia e l’Homeopathy Research Institute (HRI) di Londra approfondisce lo stato dell’arte e le prospettive future: “L’omeopatia è controversa e può generare un acceso dibattito. Chi l’attacca spesso sostiene che non esistono studi scientifici per dimostrarne il meccanismo d’azione e che, tutt’al più, le si può attribuire un effetto placebo. Eppure, esistono dati significativi a sostegno di prove scientifiche. La ricerca in omeopatia è un campo relativamente nuovo, che si avvale di metodi scientifici rigorosi. Si tratta di un campo in piena ascesa che suscita grande interesse”.