L’incidenza di problematiche all’udito aumenta nei bambini ricoverati in Terapia Intensiva. L’importanza dello screening e della gestione dei neonati

Uno-due neonati su mille con ipoacusia o sordità congenita. Un’incidenza da aumentare di 10 o 20 volte quando si considerano i piccoli ricoverati in Terapia Intensiva neonatale (TIN) e quelli con familiarità per ipoacusia infantile. Una condizione che, sottolinea la Società Italiana di Neonatologia (SIN), rappresenta la seconda causa di disabilità dello sviluppo a livello mondiale, con un’incidenza costante negli anni, nonostante i progressi della neonatologia.

In caso di ricovero in TIN rappresentano fattori di rischio per ipoacusia, accanto alla nascita prematura, anche il basso peso alla nascita, l’insufficienza respiratoria, le infezioni, l’esposizione a rumore e l’assunzione di farmaci ototossici. La diagnosi di queste condizioni è resa complessa sia dai complicati meccanismi fisiopatologici alla base della condizione nei soggetti dimessi dalla TIN sia dalle numerose e variabili sedi della lesione, e l’intervento audiologico nel prematuro deve coinvolgere la famiglia nel percorso che si trova davanti.

“Con il nostro Gruppo di Studio Organi di Senso stiamo portando avanti diverse iniziative a tutela dello sviluppo sensoriale dei neonati. Sosteniamo e promuoviamo i programmi di screening neonatale, per diagnosticare tempestivamente condizioni patologiche su cui è possibile intervenire per migliorare in modo rilevante la prognosi della malattia e la qualità di vita dei pazienti, evitando gravi disabilità”, racconta Luigi Orfeo, Presidente della SIN, in occasione della Giornata Mondiale dell’Udito (3 marzo). “Abbiamo partecipato alla realizzazione di diversi strumenti a beneficio della formazione dei professionisti coinvolti nella salute dei neonati. Siamo quotidianamente impegnati per la riduzione dell’esposizione del neonato ai rumori in TIN, per la protezione del sonno e per il coinvolgimento dei genitori, che con la loro voce possono contribuire attivamente a ridurre lo stress e fornire stimoli positivi ai loro piccoli”.

Lo screening neonatale in Italia è obbligatorio (DPCM 12 gennaio 2017 sui Livelli essenziali di assistenza), ed nel 2022 è stato pubblicato il Rapporto ISTISAN sul tema, “Screening neonatale uditivo e visivo” (cui ha partecipato anche la SIN), che rappresenta la prima serie di raccomandazioni pratiche nazionali per i professionisti che sono coinvolti nella diagnosi, nella cura e nella gestione di tali screening (udito e vista), che guideranno lo sviluppo di servizi multidisciplinari e di politiche pubbliche, al fine di migliorare la vita dei neonato con queste disabilità; inoltre, riporta una panoramica (anche se non esaustiva) sull’organizzazione generale del sistema di screening e sui potenziali ambiti di implementazione.