Migliorare l’esperienza dei piccoli ricoverati con la NIDCAP, Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program

Un’osservazione attenta, precisa e strutturata del comportamento dei neonati per capire la loro fase di sviluppo, i loro bisogni, per un approccio di cura globale che offra loro, insieme con i genitori, cure personalizzate e non stressanti, che permettano di affrontare tutte le stimolazioni della vita una volta nati e della Terapia Intensiva Neonatale (TIN). Si chiama NIDCAP, Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program, un programma sviluppato da Heidelise Als e colleghi, nell’ambito della NFI (NIDCAP Federation International), e a cui è stata dedicata una giornata (20 marzo).

“La Giornata Mondiale NIDCAP è una grande occasione per diffondere questa modalità assistenziale per i neonati ricoverati nelle nostre TIN e per far comprendere a tutti l’importanza di estendere a quanti più ospedali possibili il metodo NIDCAP”, dice Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN). “Da anni, insieme a Vivere Onlus Coordinamento Nazionale delle associazioni per la neonatologia, portiamo avanti campagne di sensibilizzazione tese a garantire ai neonati prematuri le migliori cure possibili che, come scientificamente dimostrato, non possono non coinvolgere i genitori, principali attori per lo sviluppo neurosensoriale dei bambini e per le quali è indispensabile garantire l’apertura h24 delle TIN”.

La NDCAP è raccomandata anche dagli Standard Assistenziali Europei per la Salute del Neonato (all’interno dello standard “Cure per lo sviluppo centrate sul bambino e sulla famiglia”). In Italia ci sono due centri due centri di formazione NIDCAP, l’Italian Modena NIDCAP Training Center, diretto da Alberto Berardi e il Rimini NIDCAP Training Centre diretto da Gina Ancora, condotti dalle due trainer NIDCAP Natascia Bertoncelli per Modena e Natascia Simeone per Rimini, ma la NIDCAP è presente in diverse altre TIN, con professionisti certificati NIDCAP anche a Torino, Siena, Firenze, Genova e Roma.

Questo approccio facilita l’integrazione multidisciplinare e accompagna la famiglia da prima del ricovero a dopo la dimissione, per pianificare interventi e strategie assistenziali con il genitore come protagonista e artefice.