La Società Italiana di Pediatria fa il punto sulla situazione vaccinale in Italia e sottolinea l’importanza della protezione in questa fascia di età

Risalgono le coperture vaccinali in Italia, ma il recupero non è per tutti: l’età adolescenziale segna ancora percentuali molto al di sotto degli obiettivi. A parlarne la Società Italiana di Pediatria (SIP), collegandosi allo slogan di quest’anno della Settimana Mondiale delle Vaccinazioni (ultima settimana di aprile, congiuntamente alla Settimana Europea delle Vaccinazioni, 23-29 aprile) scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “The Big Catch-Up” (il grande recupero).

The Big Catch-Up” sta a sottolineare l’importanza di riprendere in mano la situazione e ritornare ai livelli di copertura precedenti al periodo degnato dalla pandemia da COVID-19, che ha comportato la mancata vaccinazione di milioni di bambini a livello mondiale.

La SIP riporta come in Italia la situazione sia a un buon punto nell’infanzia, con un recupero generale nel 2021 dopo il calo nel 2020 per il rinvio delle vaccinazioni durante la pandemia, anche se con le coperture per la poliomielite e il morbillo, a 24 mesi, non si è ancora arrivati al 95%, l’obiettivo da raggiungere. Diversa invece è la storia per quanto riguarda il periodo dell’adolescenza, dove i richiami per poliomielite e difto-tetano-pertosse a 16 anni sono al 63% (con obiettivo da raggiungere pari al 95%), la vaccinazione anti-meningococco coniugato per i ceppi acwy, sempre considerando i sedicenni, non raggiunge il 59%, il ciclo completo del vaccino contro il papilloma virus è rispettivamente al 32% e al 26% nelle ragazze e ragazzi undicenni.

“L’adolescenza è un momento importante della vita nel quale portare avanti il ciclo vaccinale effettuato sin dall’infanzia, arricchendolo. Quello delle vaccinazioni è un percorso di prevenzione e protezione che ci accompagna per tutta la vita. Nel corso del periodo pandemico le ben note misure di prevenzione non farmacologiche, come le mascherine, finalizzate a contrastare la diffusione del SARS-CoV2, hanno permesso di contrastare indirettamente anche la diffusione di altri virus a trasmissione aerea”, sottolinea Annamaria Staiano, presidente della SIP, e conclude: “Dal momento che questo tipo di misure preventive non saranno più in messe in atto, risulta ancora più importante garantire elevate coperture vaccinali finalizzate a proteggere tutta la popolazione”.