L’aumentato uso dei dispositivi elettronici comporta un incremento delle alterazioni nel sonno, secondo i risultati di uno studio

Un minorenne su tre con disturbi nel sonno. Il dato emerge da un campione di oltre 1.000 bambini e ragazzi che hanno partecipato a uno studio coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme con l’Università La Sapienza e di Tor Vergata, con l’obiettivo di verificare l’aumento dell’uso dei dispositivi elettronici durante la pandemia studiandone gli effetti sul sonno di bambini e adolsecenti.

Il lavoro, pubblicato sulle pagine della rivista Sleep Medicine, ha comportato l’invio di questionari ai genitori di bambini e ragazzi dai 2 ai 18 anni, con domande che affrontavano diversi aspetti: notizie anagrafiche, stato di salute, utilizzo di dispositivi elettronici prima e durante la pandemia.

Vi era inoltre una parte dedicata alla valutazione dei disturbi del sonno attraverso la Sleep Disturbance Scale for Children, con domande su durata del sonno, difficoltà nell’addormentarsi e nello svegliarsi, numero di volte in cui ci si sveglia durante la notte, stato di agitazione durante il sonno, e così via.

Il campione su cui sono state raccolte informazioni era formato da 569 maschi e 515 femmine, di cui il 6,3% frequentava il nido, il 23,5% la scuola d’infanzia, il 39,7% quella primaria, il 15,9% quella secondaria, il 12,9% le scuole superiori e l’1,7% non era ancora scolarizzato.

Nel 68,7%, durante la pandemia era aumentato il tempo trascorso davanti a uno schermo: più che triplicato, arrivando fino a tre ore e mezza ogni giorno, per motivi scolastici (riguardando il 72%), quasi raddoppiato per un uso ricreativo (riguardando il 49,7%), arrivando a tre ore. In particolare, l’esposizione a dispositivi dopo le 18:00, comportamento a rischio un disturbo del sonno, era aumentata nel 30% del campione, passando dal 13,7% al 29,1% di bambini e ragazzi che vi dedicavano oltre due ore.

Considerando i disturbi del sonno, ne è stato dimostrato un aumento di oltre il 50% rispetto al periodo pre-pandemia, arrivando al 33,9% del campione. “I dati dello studio hanno dimostrato una correlazione tra l’aumento dell’uso di dispositivi elettronici durante il Covid e l’aumento dei disturbi del sonno. Ma c’è un altro elemento molto importante. E cioè che lo stile di vita dei bambini e di ragazzi è cambiato profondamente.

Ormai i dispositivi elettronici fanno parte della loro vita, sia scolastica che sociale, e questo persiste anche ora che siamo molto lontani dalle chiusure pandemiche”, ha commentato Romina Moavero, neurologia dello sviluppo dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, e concluso: “Tutto questo non fa che sottolineare l’importanza delle raccomandazioni di igiene del sonno che devono essere sempre considerate la prima linea di trattamento per promuovere comportamenti adeguati a favorire il buon sonno in infanzia e in adolescenza. Soprattutto perché il sonno in questa fascia di età è cruciale per migliorare apprendimenti, abilità cognitive, scolastiche e anche sociali”.