Sono stati pubblicati i dati provenienti dalla sorveglianza delle due malattie relativi ai prima cinque mesi del 2024

Sono 556 i casi di morbillo notificati dall’1 gennaio al 31 maggio 2024, corrispondenti a 22,7 casi per milione di abitanti. Ad aprile viene segnalato un picco di 176 casi, mentre nel mese di maggio ce ne sono stati 125. La percentuale confermata in laboratorio è pari all’87% dei casi. Le regioni con il maggior numero di casi segnalati sono 6, sulle 16 che hanno riportato i numeri, con l’82,7% dei casi: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo e Sicilia. Fra queste, l’incidenza più alta è stata segnalata in Abruzzo, cui seguono Lazio, Emilia Romagna e Sicilia.

I dati provengono dalla sorveglianza coordinata dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità con il Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici e il Laboratorio Nazionale di riferimento per il Morbillo e la Rosolia con il contributo della rete nazionale di Laboratori Regionali di Riferimento (MoRoNet).

Circa nove casi su dieci non erano vaccinati (89,7% dei 531 casi di cui era noto lo stato vaccinale), mentre il 4,9% era vaccinato con una sola dose, il 4,1% con due dosi e dell’1,3% non era noto il numero di dosi effettuate. Guardando all’età, se la mediana dei casi era 30 anni, oltre la metà è rappresentata da adolescenti o giovani adulti (15-39 anni) e l’incidenza più alta era in bambini piccoli nella fascia di età 0-4 anni (87,5 casi per milione); inoltre, ci sono stati 24 casi in bambini di meno di un anno, troppo piccoli per essere vaccinati. Infine, in generale, il 32,2% ha sviluppato almeno una complicanza, di cui le più frequenti sono state epatite/aumento delle transaminasi (83 casi) e polmonite (74 casi); vi è stato anche un caso di encefalite.

Per quanto riguarda la rosolia, nello stesso periodo (1 gennaio-31 maggio) sono stati segnalati due casi possibili.