Reidratazione + diosmectite nella diarrea acuta del bambino

La reidratazione orale resta il cardine del trattamento della diarrea acuta pediatrica. L’associazione con la diosmectite, argilla naturale con azione adsorbente e protettiva, riduce la durata dei sintomi e migliora il recupero, garantendo un eccellente profilo di sicurezza

Roberto Tognella

La diarrea acuta rappresenta uno dei disturbi più comuni in età pediatrica, con un impatto rilevante non solo sulla salute del bambino, ma anche sulla gestione familiare e sanitaria. La reidratazione orale resta il cardine del trattamento, ma in molti casi è utile associare terapie in grado di ridurre la durata e la severità dei sintomi. Tra queste, la diosmectite – un’argilla naturale con proprietà adsorbenti e protettive della mucosa intestinale – ha dimostrato di migliorare l’outcome clinico quando utilizzata in combinazione con le soluzioni reidratanti. Ne parla il dottor Luca Raiteri (nella foto), Medical Manager di Mayoly.

Un disturbo comune nel bambino

La diarrea acuta è un disturbo gastrointestinale molto comune nei bambini piccoli, con una frequenza che può arrivare fino a due episodi l’anno nei primi tre anni di vita. Si manifesta con un improvviso aumento del numero delle evacuazioni e un cambiamento nella consistenza delle feci: «Si parla di diarrea quando si verificano più di tre scariche di feci acquose o semiformate nell’arco di 24 ore», precisa il dottor Raiteri.

L’inquadramento clinico non è sempre semplice, poiché le cause possono essere molteplici. È però fondamentale distinguere tra forme acute, di durata inferiore a due settimane, e forme croniche, che persistono oltre le quattro. «Le prime sono nella grande maggioranza dei casi di origine infettiva, spesso virale, più raramente batterica o parassitaria», continua il dottor Raiteri. «Le forme croniche, invece, hanno un’eziologia più complessa e richiedono approfondimenti diagnostici specifici».

La principale preoccupazione in caso di diarrea, soprattutto in età pediatrica, è la disidratazione. Per questo la reidratazione orale rappresenta il cardine della terapia: «L’uso di soluzioni reidratanti orali, formulate secondo le raccomandazioni dell’OMS e dell’ESPGHAN è fondamentale per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con le feci», spiega il dottor Raiteri.

«Nei casi più gravi o quando il bambino non riesce a bere, vomita frequentemente o presenta segni di disidratazione severa, la reidratazione deve essere effettuata per via endovenosa. Il mantenimento dell’alimentazione gioca un ruolo importante nel recupero e deve essere proseguita o ripristinata il prima possibile, non appena completata la fase iniziale di reidratazione».

Reidratazione orale: terapia cardine ma con alcuni limiti pratici

La reidratazione orale rappresenta la terapia di prima scelta nelle forme di disidratazione lieve o moderata. Tuttavia, nonostante la sua efficacia consolidata, presenta alcuni limiti pratici che possono influenzarne l’aderenza, soprattutto nei bambini più piccoli. «Le soluzioni reidratanti orali hanno una composizione standardizzata, con una precisa quantità di sali minerali e glucosio, ma proprio la presenza di elettroliti ne rende il sapore poco gradevole», osserva il dottor Raiteri.

«Questo può ridurre la compliance del piccolo paziente, che a volte rifiuta di bere. Inoltre, la reidratazione orale non è sempre praticabile. In caso di vomito ripetuto, occlusione intestinale o insufficienza renale acuta è necessario ricorrere alla reidratazione per via endovenosa, poiché l’assunzione di liquidi per bocca risulta inefficace o controindicata».

Anche per questi motivi, le linee guida internazionali (OMS ed ESPGHAN) suggeriscono, nei casi appropriati, di associare alla reidratazione terapie sintomatiche in grado di ridurre la durata e la severità dell’episodio. «Tra queste rientrano gli adsorbenti intestinali e gli antisecretivi, che agiscono direttamente sui meccanismi patogenetici della diarrea e favoriscono un più rapido miglioramento del quadro clinico», aggiunge il dottor Raiteri.

«È in questo contesto che trova spazio la diosmectite, un trattamento di origine naturale con un ruolo sempre più riconosciuto nella pratica pediatrica. L’obiettivo è associare alla reidratazione un intervento che non si limiti a sostituire i liquidi, ma contribuisca anche a bloccare la diarrea e a proteggere la mucosa intestinale».

Per favorire il ripristino dell’equilibrio intestinale si possono eventualmente somministrare anche specifici ceppi probiotici che hanno dato prove d’efficacia negli studi clinici in ambito pediatrico. Gli antibiotici sono indicati soltanto nelle forme di diarrea causate da alcuni batteri, mentre farmaci antiemetici, loperamide, acido folico e bismuto non sono raccomandati.

Diosmectite: un’argilla naturale che blocca, tratta e protegge

La diosmectite è un’argilla naturale che agisce localmente a livello intestinale, senza essere assorbita ed è in grado di contrastare la diarrea e i sintomi gastrointestinali associati attraverso un meccanismo d’azione multiplo: adsorbire microrganismi patogeni e le tossine da essi prodotte, interagire con il muco intestinale e rinforzare la barriera della mucosa. «In questo modo la diosmectite è l’unico antidiarroico che contemporaneamente blocca, tratta, protegge e ripara la mucosa intestinale», sottolinea Raiteri.

L’efficacia della diosmectite nel trattamento della diarrea acuta infettiva dei bambini, in aggiunta alla reidratazione orale, è stata verificata in numerosi studi clinici e confermata da una revisione sistematica della letteratura effettuata dal gruppo Cochrane.

L’analisi di 18 trials, per un totale di 2.616 bambini e adolescenti coinvolti (età da 1 mese a 18 anni), ha evidenziato che la somministrazione di diosmectite si associa a una riduzione media di 1 giorno della durata della diarrea e a un aumento del tasso di risoluzione della diarrea al 3° giorno, con possibile diminuzione della quantità di feci emesse, con un ottimo profilo di sicurezza.

Sulla base dell’insieme delle evidenze disponibili, le linee guida ESPGHAN per la gestione della diarrea infettiva in età pediatrica in Europa indicano che “la diosmectite può essere considerata nella gestione della gastroenterite acuta” del bambino (a partire dai 2 anni di età), in aggiunta alla terapia reidratante orale standard, prevista come prima linea di intervento.

«Per il trattamento della diarrea acuta, diosmectite in polvere per sospensione orale deve essere assunta due volte al giorno nei bambini con età >2 anni (2 bustine da 3g di polvere), con possibilità di raddoppiare il dosaggio all’inizio dell’episodio diarroico per ottenere un effetto più marcato, per un massimo di 7 giorni», continua il dottor Raiteri.

«La diosmectite in polvere per sospensione orale deve essere somministrata due volte al giorno nei bambini sopra i due anni, con due bustine da 3 grammi, per un massimo di sette giorni. All’inizio dell’episodio diarroico è possibile raddoppiare il dosaggio per ottenere un effetto più marcato. Il prodotto può essere assunto dopo sospensione in acqua o in un alimento semiliquido, e oggi è disponibile anche in bustine monodose pronte da bere, con gusti gradevoli come caramello-cacao e limone-menta, che ne migliorano la tollerabilità».

L’efficacia dell’associazione: una strategia sinergica

L’associazione tra diosmectite e terapia reidratante orale si è dimostrata particolarmente efficace nel ridurre la durata e l’intensità della diarrea acuta nei bambini. «Un ampio studio clinico nazionale condotto dalla Società Italiana di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica su oltre 800 bambini italiani, ha confermato che l’aggiunta della diosmectite alla reidratazione orale riduce la durata media della diarrea di circa 24 ore», conclude il dottor Raiteri.

«Oltre a un recupero più rapido, lo studio ha evidenziato una progressiva diminuzione del numero di scariche, un miglioramento della consistenza delle feci e nessun evento avverso di rilievo. Si tratta di un approccio terapeutico sinergico, che unisce l’efficacia della reidratazione al potere protettivo e riparativo della diosmectite, con un impatto concreto sul benessere del bambino e sulla tranquillità delle famiglie».