Latte materno e inquinamento: quali pericoli?

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Livelli di contaminazione del latte umano: stato attuale

In generale, i livelli di contaminazione del latte dipendono da fattori geografici, socio-economici, fisiologici o abitudini personali e variano da paese a paese, all’interno dello stesso paese fra aree più o meno industrializzate e nel tempo. Per monitorare questo fenomeno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha organizzato tre indagini sulla qualità di latte materno (1987-1988, 1992-1993, 2001-2003). I dati sulle concentrazioni di PCBs e PCDD/ Fs in tali studi, metodologicamente omogenei e quindi comparabili, dimostrano che tali composti sono riscontrabili nel latte materno della maggior parte dei paesi europei. Analoga indagine è stata svolta su richiesta della Commissione Europea (European Commission DG Environment) e dell’UK Department of the Environmental Transport and the Regions. Questi monitoraggi sono il punto di riferimento degli studi attuali sull’inquinamento del latte materno In sintesi, i risultati del WHO 2001- 2003 indicano che i livelli più bassi di contaminazione sono relativi ai paesi dell’emisfero Sud (Fiji, Brasile, Filippine, Australia, Nuova Zelanda), Europa dell’Est (Bulgaria, Croazia, Ungheria), all’Irlanda e agli Stati Uniti; quelli più alti (policloro bifenili diossino simili DL-PCBs) ai paesi dell’ Europa occidentale (Italia, Spagna, Germania, Lussemburgo, Belgio, Olanda). È stato riscontrato che i livelli delle PCDD/Fs e PCBs espressi come equivalenti di tossicità (TEQ) sono diminuiti nell’indagine 2000-2003 rispetto a quelli del 1992-1993 nella maggior parte dei paesi. In Europa, la nazione con i più alti valori di PCDD/Fs e PCBs è risultata la Svezia. La diminuzione della concentrazione di PCDD/Fs e PCBs è stata confermata da diversi studi condotti in vari paesi. Dai monitoraggi svolti in Spagna nel 1998, 2002 e 2007 è emersa una diminuzione dei livelli relativi al 2007 da 7,6 a 4,8 pg WHO TEQ/ grammo di grasso per PCDD/Fs e DL-PCBs. Il monitoraggio in Grecia  ha suggerito che i livelli delle diossine e PCB nei paesi dell’Europa del Sud sono i più bassi, con concentrazioni di PCDD, PCDF e DL-PCB rispettivamente di 3,66, 3,61, e 6,56 pg WHO TEQ/g grasso. Le prime 24 settimane di allattamento sembrano essere il periodo con il più alto trasferimento di PCDD/Fs e PCBs nel latte materno. In tale periodo, la dose giornaliera assunta da un neonato può oscillare tra 14,52 e 152,01 pgWHO TEQ/ kg di peso corporeo/giorno con valori più bassi in paesi come Cina, Irlanda, Spagna, Italia e più alti in Belgio, Repubblica Ceca e Russia. In molti casi, i livelli medi di esposizione a questi contaminanti sono risultati superiori alla dose giornaliera accettabile (TDI), proposta dal WHO (4 pg TEQ/ kg di peso corporeo/giorno) e dal Scientific Committee on Food (SCF) della Commissione Europea (2 pg TEQ/kg/giorno).